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Il Manifesto Rassegna Stampa
09.06.2011 Fiom contro Unexpected Israel
un articolo che non fa altro che confermare il nostro giudizio sulla Fiom

Testata: Il Manifesto
Data: 09 giugno 2011
Pagina: 15
Autore: Alessandra Mecozzi - Roberto Giudici
Titolo: «Israele, ovvero l'insostenibile leggerezza»

Riportiamo dal MANIFESTO di oggi, 09/06/2011, a pag. 15, l'articolo di Alessandra Mecozzi e Roberto Giudici dal titolo "Israele, ovvero l'insostenibile leggerezza".

L'attacco di Alessandra Mecozzi e Roberto Giudici (rispettivamente responsabile internazionale Fiom-Cgil e responsabile org. Fiom-Cgil Milano) conferma solo il nostro giudizio sulla Fiom.
L'articolo è un concentrato di menzogne e odio contro Israele che, secondo Mecozzi e Giudici, dovrebbe essere boicottato : "
l’insostenibile politica israeliana coloniale e di occupazione.Una politica che andrebbe sanzionata, non alimentata! Scienza e ricerca non sono mai neutre.". 
Per maggiori informazioni sulla Fiom e il suo atteggiamento contro Israele, basta digitare 'Fiom' nella casella 'Cerca nel sito' in alto a sinistra sulla Home Page di IC.
Ecco il pezzo: 

«Israele che non ti aspetti» è il titolo scelto per una kermesse (dal 12 al 23 giugno) di eventi espositivi, promossi dall'Ambasciata di Israele con la Regione Lombardia e l’ex giunta Moratti. Per alcuni giorni il centro di Milano verrà «occupato» dall'esibizione di tecnologie sofisticate nei settori della sicurezza e degli armamenti, del trattamentodelle acque,della sanità e dell’informatica. Nella stessa occasione un vertice di uomini d’affari italiani e israeliani discuterà di cooperazione economica tra i due paesi. «Fare affari», è l'invito dell’ambasciata di Israele, accolto dalla partecipazione imprenditoriale e istituzionale italiana. Il titolo indica la consapevolezza che a Israele si pensa come ad un paese super militarizzato, in guerra – che è un dato di fatto – cercando di attrarre l'attenzione su un'altra faccia. Ma queste presunte due facce, sono in realtà una sola: quella dell’insostenibile politica israeliana coloniale e di occupazione.Una politica che andrebbe sanzionata, non alimentata! Scienza e ricerca non sono mai neutre. La ricerca scientifica è strettamente legata a quella militare e della sicurezza.Viene quotidianamente «testata» dal governo di Israele su migliaia di palestinesi, la cui vita è resa impossibile dal sistemadell’occupazione militare ed economica. Centinaia di check points tecnologico/militari impediscono il movimento della popolazione, come lo sviluppo economico; l’impenetrabile «barriera di difesa » o «murodell’apartheid» protetto da un sistema sofisticatissimo di sensori e comandi hi- tech, ha confiscato terre e pozzi, demolito case, distrutto terreni agricoli, postidi lavoro, separato famiglie e comunità; ha «spostato » confini internazionalmente riconosciuti. Il muro è una «violazione del diritto internazionale », ha avvisato la Corte di giustizia dell'Aja (9 luglio 2004).Granparte dell’acqua virtuosamente trattata dall'ingegneria israeliana proviene da espropriazioni e spoliazione dei territori, a danno di villaggi, di città e dell’economia palestinesi. Viene esaltato un sistema sanitario all’avanguardia nella cura dei propri cittadini,mentre a Gaza si negano cure basilari ad una cittadinanza sotto un assedio di anni, condannato dalle agenzie sanitarie mondiali. Persino le immagini simbolo del turismo sul mar Morto e la città entro le mura di Gerusalemme, parlano di territori occupati secondo le Risoluzioni Onu. Sostenere economicamente la politica del Governoisraeliano, significa sostenerelasuaillegale e crudele occupazione e colonizzazione dei territori palestinesi, la sua violenza contro chi rivendica ipropridiritti, legalmente sanciti. La kermesse a Milano è una scelta di parte, di pieno appoggio alla politica del governo di Israele. Ed è un grave errore, che pregiudica la possibilità che il nostro paese giochi un ruolo attivo per la risoluzione del conflitto, tanto più necessaria quando dal mondoarabo arrivano segnali perun avanzamento democratico di tutta la regione. LaFiom, impegnataconle società civili palestinesee israeliana peruna pace giusta e durevole inMedio Oriente, ritiene che neppure il businesse la cooperazione possanoprescindere dalla difesa deldiritto internazionale,dell’autodeterminazione e della sicurezza per le popolazioni.Respingiamo le tristi e ormai patetiche accuse di antisemitismo contro ogni voce critica che condanni l’occupazione di territori e popolazioni. Chi rivendica rapporti privilegiati di Israele con l’Europa, non può sorprendersi per l’attenzione ad una politica che,semprepiùdiffusamente a livello internazionale, viene chiesto di sanzionare.

Alessandra Mecozzi, responsabile internazionale Fiom-Cgil
Roberto Giudici, responsabile org. Fiom-Cgil Milano 
 

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