Come ogni anno il quotidiano israeliano The Jerusalem Post (J’Post) stila la classifica dei cinquanta ebrei più influenti al mondo.
Per la prima volta il prestigioso riconoscimento viene consegnato ad un'italiana, l'On. Fiamma Nirenstein.
Insieme al nostro parlamentare sono stati inseriti nella classifica personaggi del calibro di Mark Zuckerberg, Benjamin Netanyahu,Ehud Barak, Meir Dagan, Ben Bernanke, Tzipi Livni, Shimon Peres, Natan Sharansky, Natalie Portman.
Per il quotidiano israeliano l'On Nirenstein, uno dei più vitali intellettuali contemporanei e nota per il suo attivismo non solo parlamentare, si è distinta per avere fatto aggiungere alla lista UE dei gruppi terroristici l'organizzazione turca IHH, sponsor della Freedom Flottilla; per aver organizzato la riuscita manifestazione “Per la verità, per Israele” che ha riunito oltre tremila persone -tra cui politici, intellettuali e artisti di fama internazionale- presso il Tempio di Adriano a Roma lo scorso 7 ottobre; per il lavoro come Presidente del Comitato Parlamentare di Indagine Conoscitiva sull’Antisemitismo. Da ricordare anche il prestigioso premio "Ermet Award" attribuitole a New York insieme all'ex premier spagnolo José Maria Aznar e all'ex ambasciatore Usa all'Onu John Bolton.
L’onorevole Nirenstein ha così commentato la classifica del J’Post: "L’inserimento del mio nome nella lista mi rende felice perché segno della grande attenzione alla battaglia contro la delegittimazione dello Stato di Israele e per la verità sulla sua splendida democrazia e sulla sua lotta per la sopravvivenza che io conduco da anni scrivendone e, più recentemente, cercando di erigere istituzioni e movimenti di pensiero.
E’ con la forza della passione, con l’aiuto dei miei pochi collaboratori e con un ambiente molto favorevole nell’ambito della politica italiana in tutto il suo spettro e in particolare per l’interesse del governo che si è costruito il Comitato d’Indagine Conoscitiva sull’Antisemitismo, un patto di solidarietà tra il parlamento italiano e quello israeliano; ho anche dato vita a decine e decine di iniziative come il fondare l’associazione “Summit” o come la maratona oratoria del 7 ottobre “per la Verità, per Israele” che ha riunito oltre tremila persone - tra cui politici, intellettuali e artisti di fama internazionale- presso il Tempio di Adriano a Roma.
E’ molto bello spiegare, sentendo di essere compresi da grandi folle, che Israele non è il problema del Medio Oriente, ma la sua prospettiva e la sua soluzione: è infatti la democrazia, lo sviluppo, il rispetto reciproco e anche il diritto all’autodifesa di fronte ai prepotenti che abbondano nell’area il futuro del Medio Oriente. ".
Ecco quanto scrive di lei il JERUSALEM POST:
36. FIAMMA NIRENSTEIN
Italian politician
Fiamma Nirenstein is an Italian politician, journalist and author. She is a member of Silvio Berlusconi's conservative coalition government (first elected in April 2008) and is Vice-president of the Committee on Foreign Affairs of the Italian Chamber of Deputies. As a jouralist and author the underlying idea that runs through all Fiamma Nirenstein's work is the connection between totalitarianism, terrorism, anti-Semitism and hatred of Israel. Nirenstein was born in Florence, Italy and lives part of the year in Gilo, a Jerusalem neighbourhood and Israeli settlement in the West Bank. She is married to Israeli news photographer Ofer Eshed. She specializes in writing on terrorism, the Arab-Israeli conflict, anti-Semitism and democracy in the Middle East. Nirenstein teaches Middle East History at Luiss University in Rome. She is a member of the Global Forum against Antisemitism instituted by Nathan Sharansky. She is a member of the board of the Italian Foundation Magna Carta and a fellow of the Jerusalem Center for Public Affairs and of the Hudson Institute, Washington. She was director of the Italian Institute of Culture (Istituto Italiano di Cultura) in Tel Aviv in '93 and '94. She has introduced and written prefaces for translations of the works of Bernard Lewis, Nathan Sharansky, and Ruthie Bloom in Italy.
In response to her being chosen as one of The Jerusalem Post’s most influential Jews, she said: “It makes me happy. I will do my best to deserve it.”
www.fiammanirenstein.com
http://www.jpost.com/JewishWorld/JewishFeatures/Article.aspx?id=223862