Ho letto l'articolo di Ugo Volli di ieri 6 giugno intitolato "Perchè Israele spara sui "poveri dimostranti"", che si conclude con un'amara constatazione "Diciamolo una volta per tutte. Israele è sola, la sua sicurezza è affidata alla forza delle sue armi, alla determinazione dei suoi cittadini e governanti. E alla nostra solidarietà". La mia, per quel poco che vale, vuole essere un'attestazione di solidarietà nei confronti degli israeliani e degli ebrei di tutto il mondo per la fase difficile che stanno attraversando. Io non penso che Israele abbia sempre ragione o i palestinesi sempre torto. Ma vedo che non c'è, in generale, nessuna obiettività nel trattare i fatti drammatici del Medio Oriente ed è da questo che nasce il mio sentimento di ribellione nei confronti dei media italiani e degli stati occidentali. Tengo anche a precisare che non sono ebreo ma cattolico, non ho parenti nè amici ebrei. Il mio è solamente un desiderio di verità , pur nella compassione per la sofferenze di chi abita in quelle zone colpite dalla guerra e dal terrorismo, di qualunque nazionalità, fede o lingua esso sia. Ma la pietas non può diventare faziosità o peggio, ribaltamento dei fatti. Per questo io dico Israele dovrà badare a se stesso militarmente e politicamente, ma non siete soli. Ci sono altri come me anche in Italia che la pensano così. La mia è una esortazione a tenere duro. Nella ricerca della giustizia, ma anche nella fermezza. Un caro saluto