venerdi 22 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.06.2011 Lo Status di Gerusalemme
Il riassuntino di Sergio Romano, senza giudizi personali, per una volta

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 giugno 2011
Pagina: 47
Autore: Sergio Romano
Titolo: «Gerusalemme città-Stato, storia di un progetto fallito»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 07/06/2011, a pag. 47, la ri di Sergio Romano dal titolo " Gerusalemme città-Stato, storia di un progetto fallito ".


Sergio Romano           Gerusalemme

Ecco un altro Sergio Romano che ci va bene. Questa volta, invece di fare commenti personali, Romano si è limitato a fare un riassuntino, cosa che gli consigliamo di fare anche nei suoi pezzi futuri.
Ecco lettera e risposta:

La delicata e infinita questione palestinese, unita al problema di attribuzione della città di Gerusalemme, tra Israele e l’immaginario Stato palestinese, si trascina da molti decenni senza alcuna speranza di giungere a una soluzione. La creazione di una città-stato, Gerusalemme, sotto il controllo delle Nazioni Unite porterebbe a una svolta nei negoziati? Potrebbe essere una soluzione accettabile per lo Stato ebraico?

Marco Piselli
piso.b@libero.it  

Caro Piselli,
Lo statuto speciale di Gerusalemme era esplicitamente previsto nella risoluzione con cui l’Assemblea generale dell’Onu, il 29 novembre 1947, decise la divisione della Palestina in due Stati, di cui uno prevalentemente arabo e l’altro prevalentemente ebraico. La terza parte della risoluzione è interamente dedicata a Gerusalemme. Ne furono decisi i confini: la vecchia città e tutti villaggi circostanti fra cui in particolare, a sud, Betlemme. Fu stabilito che lo statuto della città sarebbe stato scritto e approvato entro cinque mesi da un consiglio di vigilanza a cui sarebbe spettato il compito di nominare un governatore. Questi non sarebbe stato cittadino di alcuno dei due Stati, avrebbe avuto alle sue dipendenze un corpo amministrativo per il governo della città e un corpo di polizia per assicurare il libero accesso dei fedeli ai luoghi santi, la tutela delle minoranze, l’ordine pubblico, il rispetto delle tre grandi fedi monoteistiche. La città sarebbe stata demilitarizzata e neutrale. Il governatore sarebbe stato assistito da un Consiglio legislativo, eletto su base proporzionale da tutti gli adulti residenti, indipendentemente dalla loro fede religiosa, con competenze deliberative in materia d’imposte. L’istruzione scolastica sarebbe stata impartita in arabo e in ebraico. Lo Statuto della città sarebbe rimasto in vigore per dieci anni e riesaminato, alla fine del periodo, sulla base dell’esperienza degli anni precedenti. Lo Statuto non entrò mai in vigore. Israele proclamò la propria indipendenza il 14 maggio 1948, ma i Paesi arabi non riconobbero la spartizione ed entrarono in guerra contro il nuovo Stato. Il primo conflitto arabo-israeliano si concluse con un armistizio che lasciava la città vecchia alla Giordania e i quartieri occidentali a Israele. Alla fine del terzo conflitto, nel 1967, gli israeliani occuparono anche la vecchia città e proclamarono Gerusalemme capitale dello Stato d’Israele.

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT