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Ugo Volli
Cartoline
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Bisogna distinguere 05/06/2011

"Bisogna distinguere"
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli


 e' solo un piccolo arbusto...    L'alleanza Hitler-palestinese


Cari amici, non lo avete mai sentito, il vecchio mantra delle persone di mondo: bisogna distinguere. Bisogna distinguere fra le "legittime critiche" al governo di Israele e la distruzione dello Stato, bisogna distinguere fra antisionismo e antisemitismo, bisogna distinguere anche fra revisionismo sulla Shoà e antisemitismo. Bisogna distinguere.
E naturalmente "legittime critiche", revisionismo e antisionismo sono cose legittime, manifestazioni della libertà di pensiero che magari sono "esagerate", "estremiste" o "di cattivo gusto", ma, attenzione, "non vanno demonizzate", mentre praticamente nessuno oggi è davvero antisemita, al massimo solo un po' antisionista o "legittimo critico".
Guai a proibire con mezzi legali "antisionismo" e "revisionismo": si farebbe il loro gioco, si limiterebbe la democrazia, eccetera eccetera.

Una piccola notizia che viene dalla Spagna ci aiuta a capire meglio. "El supremo", cioè la corte suprema del regno, come la nostra Cassazione, l'altro giorno ha "difeso la libertà di espressione di quattro neonazisti" come ha titolato senza ironia "El Pais" (che è un po' la "Repubblica" locale, per chi non lo sapesse): http://www.elpais.com/articulo/espana/Supremo/defiende/libertad/expresion/neonazis/elpepinac/20110604elpepinac_15/Tes.  Facevano i librai, diffondevano pubblicazioni in cui si leggeva che "Los alemanes no tenían razón, porque no quemaron a todos los judíos". [I tedeschi avevano torto, perché non riuscirono a bruciare tutti gli ebrei] "¿Por qué no queman a los judíos vivos junto con los muertos?" [perché non bruciano gli ebrei vivi insieme con i morti?]. "El negro puro se encuentra cultural y socialmente en el escalón más bajo" [i negri di pura razza sono al livello più basso sul piano culturale e sociale].
Niente fisime, insomma, niente dubbi ipocriti di quelli che si diffondono in Italia dalle parti di Teramo, niente calcoli astrusi sulla capienza delle camere a gas e sul numero di contenitori di gas: il puro e semplice incitamento ""a la eliminación del pueblo judío".
Con una maggioranza di tre a uno i giudici del Supremo hanno decretato che  la costituzione spagnaola "no prohíbe las ideologías" e che  "las ideas, como tales, no deben ser perseguidas penalmente" per quanto possano essere "execrables".  (http://www.elmundo.es/elmundo/2011/06/03/espana/1307091394.html)

La legge spagnola, in realtà, proibirebbe "la propagación de ideas que justifiquen el genocidio", ma non basta Infatti, secondo i giudici ""no basta con difundir doctrinas que justifiquen el delito de genocidio o que mediante afirmaciones u opiniones favorables lo disculpen o lo vengan a considerar un mal menor".  C'è bisogno di "peligro cierto de comisión de actos concretos": un pericolo chiaro.
Per dirla con il commento di un sito che si chiama "The Jurist", "la corte ha deciso che diffondere l'ideologia nazista non è un reato, salvo che questa sia usata per incitare alla violenza o a un pericolo certo o crei un clima ostile" (http://jurist.org/paperchase/2011/06/spain-high-court-overturns-convictions-of-Nazi-propaganda-disseminators.php) . Quando si dice arrampicarsi sugli specchi... Possiamo capirlo così: Hitler che in carcere scriveva Mein Kampf non era certo pericoloso, e non lo era neanche dopo, quando era tutto impegnato a conquistare il potere. Solo da Fueher della Germania, costituiva un pericolo certo di atti concreti. Ma purtroppo allora era difficile processarlo.

Dunque non solo bisogna distinguere fra revisionismo e antisemitismo. Ma anche fra antisemitismo e giustificazioni del genocidio e fra giustificazioni con e senza pericolo certo.
Questa sì che è dialettica sottile. Ma che c'entra con il resto? Be', sarà un caso, ma uno studio dell'Antidefamation League, una larga inchiesta demoscopica sull'antisemitismo, di cui abbiamo parlato a suo tempo anche qui, ha trovato che i paesi più antisemiti d'Europa sono l'Ungheria (50% di intervistati che dava risposte antisemite su temi chiave), la Spagna (47%) e la Polonia (45%). Dobbiamo pensare che ogni paese ha la giustizia che si merita? E già che ci siamo, vale la pena di aggiungere che tre giorni fa i palestinesi hanno annunciato che la Spagna intende essere il primo paese europeo a riconoscere lo stato palestinese, ancor prima della sessione Onu di settembre (http://www.ibtimes.com/articles/154547/20110530/palestine-israel-united-nations-netanyahu.htm). Forse la ragione è che il presidente palestinese Muhammad Abbas è un noto negazionista, ha pubblicato la sua tesi di laurea (ottenuta guarda un po' all'università per stranieri di Mosca quando c'era la buona vecchia Urss) in cui si spiega che i dati sul genocidio degli ebrei orientali sono grossolanamente esagerati (http://focusonjerusalem.com/WhoisMahmoudAbbas.htm).

Vedete che tutto torna e sta magnificamente in armonia? Antisemitismo e negazionismo, antisionismo e appoggio alla Palestina, esaltazione del genocidio e odio per gli ebrei. Basta distinguere ed evitare il "peligro cierto".

Ugo Volli


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