"Chiamiamoli con il loro nome"
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Piazza Duomo, Milano
Cari amici, avete visto delle manifestazioni contro la Siria negli ultimi mesi? No? Ma come, il regime di Assad ha ammazzato almeno un migliaio di manifestanti inermi in questo periodo, l'altro ieri c'era la notizia di un bambino di 13 anni castrato e torturato a morte. E di manifestazioni sullo Yemen? Niente. Eppure l'altro giorno ci sono stati 34 morti nella capitale Sana'a. Sul Bahrein? Sull'Algeria, dove da decenni una dittatura militare si scontra con un integralismo islamico feroce, tutt'e due ammazzando a destra e manca? Sull'Iran dove (a parte le atomiche) le notizie raccapriccianti si succedono ogni giorno l'ultima quella di otto impiccagioni in un giorno, con un boia ragazzino (http://www.leggo.it/articolo.php?id=124250). E l'Egitto e l'Iraq che perseguitano i cristiani (li ebrei li hanno cacciati da decenni, in questi giorni ricorre l'anniversario della strage di Baghdad del '41: http://israelmatzav.blogspot.com/2011/05/iraqs-kristallnacht-70-years-later.html)? Il Marocco che ha costruito un muro dell'apartheid verso il territorio sarauhi e non tiene un referendum di autodeterminazione promesso da vent'anni, oltre a reprimere anche lui le manifestazioni? Il Sudan che sta invadendo il nuovo stato meridionale deciso per referendum? La Turchia che nega il genocidio armeno, opprime i curdi, e occupa da trent'anni con le sue truppe la metà di uno stato indipendente per di più membro dell'Unione Europea (Cipro)? Il Pakistan base di Al Queida? La Russia che fa cose turche nel Caucaso? La Cina che è una dittatura durissima all'interno e all'esterno opprime in tutti i modi i tibetani? La Corea del Nord, che ha l'atomica e minaccia la guerra un giorno sì e l'altro giorno pure? Quella vecchia prigione di Cuba e quella nuova del Venezuela? Qualcuno ha manifestato contro Gheddafi?
Scusate se mi sono dimenticato qualcuno, l'elenco completo sarebbe troppo lungo. Ma ditemi: avete sentito quest'anno parlare di manifestazioni, boicottaggi, flottiglie, contestazioni, bandiere bruciate contro uno solo di questi stati (e degli altri che vi ho risparmiato)? No, nulla di tutto ciò. Come dice quel vecchietto francese un po' andato, forse sarebbe davvero il caso di indignarsi. Qualche volta, almeno. Ma nessuno lo fa. Contro nessuno. Mai. Le peggiori atrocità, le peggiori stragi, le oppressioni più terribili passano senza reazione. Non solo qui, ma in tutto l'Occidente. Nessuno si indigna contro nessuno.
Be', non proprio contro nessuno. Un capro espiatorio sempre odiato attivamente c'è, bisogna ammetterlo. Qualcuno contro cui ci si indigna, contro cui si manifesta, che si boicotta. Che non si lascia comparire in pubblico senza contestarlo. Che viene esecrato sui giornali, le cui bandiere vengono bruciate in piazza. Uno solo. Non vi faccio l'indovinello, sappiamo tutti che è Israele. Un esempio per tutti. Per una decina di giorni a partire dalla settimana prossima, c'è uno stand a Piazza Duomo a Milano con un'esposizione turistica ed economica. Capita abbastanza spesso che quello spazio sia usato per stand commerciali, sportivi o d'altro tipo. Mai vista una contestazione, naturalmente. Tutto va bene, dalle maratone ai gioielli alle automobili.
Ma per Israele, naturalmente, è diverso. I soliti furbissimi "antagonisti", avanguardia della rivoluzione mondiale, insieme ai dolci islamisti amanti della pace, hanno deciso che quella è un'"occupazione israeliana di piazza Duomo" e sono intenzionati a "impedirla". Potete immaginare lo scenario: polizia, incidenti, qualche cretino che tira una molotov. Per nulla simpatico nel centro di una grande città.
Non è strano, come già scriveva qualche giorno fa P.G. Battista, che si indignino e "lottino" solo contro Israele? Vi sembra una coincidenza? Tre anni fa Israele era ospite d'onore della Fiera del Libra di Torino. Unico caso in ventiquattro edizioni, le contestazioni sono fioccate: cortei, volantinaggi, tentativi di assalto, farneticazioni del "filosofo" del movimento Vattimo. Quest'anno era ospite la "Palestina", che pure è uno stato che non c'è. Non c'è stata la minima contestazione, nessuno ha cercato di disturbare. E la cosa era così ovvia che lo stand palestinese non era neppure presidiato dalla polizia. Gli amici di Israele sono civili e non minacciano nessuno.
E allora perché? Perché non prendersela con Siria, Yemen, Bahrein, Iran, Cina, Russia, Cuba ecc. ecc. ma solo contro Israele? Questa è una domanda che nessuno si pone, ma è importante. Io una risposta ce l'ho. Per la stessa ragione per cui Adolf Hitler se la prendeva con gli ebrei e non con i bolognesi, i calvinisti, i parrucchieri, i bulgari o chiunque altro (sì, con gli omosessuali, i rom e gli oppositori politici – ma su un'altra scala e senza una politica razziale dello stesso genere). Chi si oppone solo a Israele, chi si indigna solo contro Israele, anche se per caso è di origine ebraica, sta facendo la stessa operazione mentale, se non fisica dei nazisti, per le stesse ragioni di fondo. Estrae dal mucchio degli stati il solo stato ebraico e lo considera la fonte di ogni male, cerca di umiliarlo e di distruggerlo. Proviamo a dirglielo, ripetiamolo: nazisti! Chissà se qualcuno capirà.
Ugo Volli