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Il Foglio Rassegna Stampa
01.06.2011 Libano: Hezbollah sul serio estraneo all'attentato contro soldati Unifil ?
Analisi di Pio Pompa

Testata: Il Foglio
Data: 01 giugno 2011
Pagina: 2
Autore: Pio Pompa
Titolo: «Dopo l’attacco agli italiani di Unifil. Hezbollah in Libano c’entra sempre, anche quando non c’entra»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 01/06/2011, a pag 2, l'articolo di Pio Pompa dal titolo "Dopo l’attacco agli italiani di Unifil. Hezbollah in Libano c’entra sempre, anche quando non c’entra".


Pio Pompa,   Hezbollah

Il rammarico di Hezbollah, per l’attentato vicino Sidone al convoglio Unifil e il ferimento di sei militari italiani, ha il sapore di una beffa così come quello di Hamas per l’uccisione di Vittorio Arrigoni. Esiste la possibilità che, in territori capillarmente controllati dalle due organizzazioni terroristiche, possano essere condotte operazioni sul campo, specie se dai forti effetti mediatici, che non rientrino nel quadro delle strategie e degli equilibri, complessivi e particolari, che regolano e alimentano l’indissolubile nesso organico tra Hezbollah, Hamas, Repubblica islamica d’Iran e Siria? Ne discende che ogni evento ha una sua ragione e complessità di lettura. E qui entrano in scena articolate reti di Ong, quasi tutte pesantemente presidiate dai servizi segreti siriani e iraniani, destinate alla penetrazione nel tessuto economico e sociale, dei territori di riferimento, e alla fidelizzazione delle relative popolazioni. A esse va ascritto il merito delle affermazioni elettorali di Hezbollah e Hamas. Come pure la capacità di fornire risorse finanziarie aggiuntive, spesso inserendosi nel business degli aiuti umanitari e degli stanziamenti internazionali per lo sviluppo, all’intero sistema, terroristico-militare e politico, che destabilizza il medio oriente ponendo in cima ai propri obiettivi l’isolamento e la distruzione di Israele. Sennonché, di qui c’è un preoccupante elemento di novità. Proprio questa forma dell’Ong ora viene collocata al centro dell’agenda, post Bin Laden, elaborata dall’intellighenzia islamista e qaidista con l’obiettivo di dare maggiore respiro e flessibilità alle proprie strategie, a partire dall’inedito terreno della “primavera araba” che non intendono lasciare al monopolio dell’occidente.

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