Per la serie “brutti tempi”, se non ne avete già scritto Vi informo che David Cameron ha tolto il proprio sostegno ufficiale al Jewish National Fund, un'organizzazione creata nel Regno Unito nel 1901 per assistere gli ebrei che desideravano tornare nella loro antica terra, allora parte dell'Impero ottomano. Dopo il 1939, i fondi raccolti vennero utilizzati per acquistare terreni e creare le infrastrutture necessarie per ricostruire Israele. Da notare che all'epoca, in forza del “mandato per la Palestina”, il Regno Unito era ufficialmente incaricato dalla Società delle Nazioni di facilitare la creazione di uno Stato ebraico e anche l'immigrazione verso tale regione (cosa che invece non fece). Oggi il ramo britannico del Fondo sovvenziona la costruzione di infrastrutture nelle terre un tempo considerate inabitabili del Negev (agricoltura, irrigazione, istruzione), impegnandosi attivamente per sostenere tutta la popolazione israeliana, compresi i non ebrei. Da tempo le organizzazioni pro-palestinesi si sono attivate contro il Fondo, cercando di privarlo dello statuto di “organizzazione di beneficenza” e accusandolo persino di crimini di guerra. Tra i più attivi il deputato laburista Jeremy Corbyn, che è in contatto con funzionari di Hamas e non ha problemi a fare interventi in manifestazioni nelle quali parlano terroristi come Leila Khaled. Secondo il Guardian, la decisione di Cameron si deve inequivocabilmente a campagne come “Stop the JNF Campaign” e ”Palestine Solidarity Campaign”. La direttrice di quest'ultima ha anche dichiarato che la decisione “riflette il fatto che è ora impossibile per un leader di partito serio sostenere pubblicamente il razzismo”. La decisione di Cameron proietta una luce negativa sul Fondo. Il portavoce di Cameron ha precisato che la decisione si deve a una revisione su larga scala del coinvolgimento del Primo Ministro in organizzazioni di beneficenza, ma finora non sembra che ne abbia abbandonate altre. Da notare che sia Tony Blair che Gordon Brown erano patroni onorari del fondo all'epoca in cui erano Primi Ministri, e lo rimangono tuttora. In passato Cameron si era dichiarato sionista e aveva definito il suo amore per Israele “indistruttibile”. Anche un mese fa aveva detto a Binyamin Netenyahu che “La Gran Bretagna è buona amica di Israele, e il nostro sostegno a Israele e alla sua sicurezza è, come l'ho descritto in passato e come continuerò a descriverlo, incrollabile. Noi siamo grandi amici di Israele”. Tuttavia, nel discorso fatto durante il suo viaggio in Turchia, Cameron aveva anche definito Gaza “un campo di prigionia”, e aveva descritto come inaccettabile il comportamento israeliano nell'episodio della Mavi Marmara. Sull'uso palestinese dei razzi e l'intento dichiarato di Hamas di distruggere Israele e il suo popolo non si è mai espresso: anzi, ha dichiarato che sosterrebbe la proclamazione unilaterale di uno Stato palestinese (i cui confini verrebbero probabilmente proclamati pure unilateralmente) nel caso in cui “non si impegnasse seriamente in un processo di pace significativo”. Nessuna condizione è stata invece menzionata per i palestinesi. Dulcis in fundo, Cameron vede pure prositivamente l'accordo Fatah-Hamas: “Dobbiamo assumere il punto di vista positvo, ottimista, che, nonostante le difficoltà che si possono prevedere, l'unità palestinese tra Fatah e Hamas sia un passo avanti, e dobbiamo assicurarci che lo sia”. Il fatto che il governo britannico continui a considerare ufficialmente Hamas un'organizzazione terroristica non gli crea problemi. Che dire? Ignoranza (improbabile), malafede, calcolo?..... Fa impressione il fatto che l'annuncio segua immediatamente la visita di Obama, un altro capo di Stato capace di dire tutto e il contrario di tutto ammantandolo di belle parole ed elegante retorica. Fa impressione il fatto che segua la bizzarra decisione degli scozzesi di fare un rogo virtuale dei libri israeliani. Sostenere Israele non vuole dire sposarne tutte le iniziative, tutte le azioni, tutti gli aspetti. Anzi, gli amici migliori sono quelli che ci aiutano a vedere quello che non va, o almeno a vedere altri punti di vista. Ma prima ci pensano sopra, e soprattutto non ci fanno del male. Israele esisteva migliaia di anni prima di Cameron, e gli sopravviverà. Viene voglia di citare il Manzoni - “Va', va', povero untorello, [...] non sarai tu quello che spianti Milano”, con i debiti aggiustamenti geografici. Però dal Primo Ministro di una Nazione cosi attiva in Medio Oriente ci si aspetterebbe di meglio. Un saluto a tutti, Annalisa Robinson
Come ha dichiarato di recente Dan Bahat, uno degli archeologi israeliani più famosi nel mondo, oggi la Gran Bretagna è il paese europeo più ostile a Israele. IC redazione