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De Magistris: un ritratto 31/05/2011
Adesso che è diventato sindaco di Napoli potremo aspettarci, sopratutto in materia di rifiuti, la rigorosa applicazione della sua ideologia giuridica che ha già ampia formulazione nelle critiche riservate ad Israele sia sull'affare Mavi Marmara che nella questione palestinese.
Un giurista che giudichi un "crimine contro l'umanità" la risposta militare israeliana ad una nave in avvicinamento alle acque territoriali refrattaria a ripetuti avvisi di capitaneria secondo il diritto internazionale, ha una sufficiente nozione del regime giuridico internazionale delle acque territoriali e del diritto di ogni stato a rispondere come aggressione militare a convogli non identificati in avvicinamento e inerti agli avvisi di fermo per controllo?
Un giurista che denunci al pubblico l'esistenza di una "strage di stato israeliana" senza indicarne i fatti che la costituirebbero, ha sufficiente nozione dell'elementare necessità della certa probatio e del corpus delicti che la legge esige per scriminare e legittimare accuse gravi come queste?
Un giurista che dopo sessanta anni di ininterotto terrorismo palestinese e islamico in odio a Israele scriva ancora oggi che "noi siamo dalla parte dei palestinesi, in particolare con quelli che, SENZA ARMI, lottano per preservare il diritto alla vita" ha una sufficiente nozione del fatto che palestinesi senza armi non ne esistono e che incidenti come Mavi Marmara sono inevitabilmente connessi alla vigilanza costiera impeditiva di forniture internazionali di armi via mare proprio alle comunità palestinesi rivierasche?
Noi non vogliamo accodarci al coro di quelli che, come Filippo Facci su Libero, considerano la giurisprudenza di De Magistris sconcertante per gli esiti ricorsivamente censurati dagli uffici giudiziari che ne hanno valutato la razionalità giuridica e la ritualità istruttoria e il coro delle denunce e delle segnalazioni su questo aspetto è veramente ampio e convergente.
Nondimeno ci domandiamo: se l'oggettività in merito tecnico, prima ancora che giuridico, circa le fondamentali questioni napoletane, a cominiciare dai rifiuti, che il nuovo sindaco intende riservare al proprio ufficio è di identico rango a quella riservata al diritto di Israele alla difesa delle proprie acque territoriali e della incolumità dei suoi cittadini dal terrorismo islamico, abbiamo ragione di ritenere giusta fondata e lungimirante la valutazione data da Berlusconi a caldo circa la nomina del nuovo sindaco: "i napoletani se ne pentiranno ben presto". Ne siamo convinti anche noi, perchè Israele siamo noi.
Vitaliano Bacchi

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