Egitto: frattura fra i Fratelli musulmani in un clima di crescente anarchia
di Zvi Mazel
da The Jerusalem Center for Public Affairs
(traduzione di Angelo Pezzana)
Zvi Mazel Fratelli Musulmani
La situazione economica, sociale e politica in Egitto si sta facendo sempre più difficile, mentre in un clima di grande insicurezza, i cittadini acquistano armi e si proteggono con l’uso di milizie private. Sono in aumento gli scontri di islamisti contro copti e laici. Il Consiglio militare al potere non riesce a tenere testa alle molte sfide, mentre l’Egitto viene giudicato alla vigilia di una guerra civile.
Nei primi tre mesi dell’anno l’economia egiziana è crollata del 7%. Mohammed El Baradei, già direttore dell’Agenzia internazionale atomica e candidato alla presidenza, ha dichiarato di recente alla CNN che “ l’Egitto si sta socialmente disintegrando, e anche economicamente siamo in pessime condizioni. Politicamente è come essere in un buco nero, senza sapere dove andremo a finire”.
Il Fondo monetario internazionale (FMI), l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti hanno promesso aiuti finanziari all’Egitto. Ma questo aiuto non risolverà i problemi strutturali dell’economia egiziana, che si basa essenzialmente su agricoltura e turismo, in mancanza di strutture avanzate industriali e high-tech. In queste condizioni ci si deve attendere un ancora maggiore deterioramento delle condizioni dell’economia, il che favorirà senza alcun dubbio i partiti estremisti, in primo luogo i Fratelli Musulmani.
I leader della rivolta e i partiti dell’opposizione laica ritengono che il Consiglio militare non sia pronto a realizzare vere riforme, per questo si muove con molta cautela. Il 27 maggio c’è stato in tutto l’Egitto un secondo “venerdì di rabbia”, per fare pressione sul Consiglio, e in modo particolare sul suo leader, il generale Mohammed Tantawi. I Fratelli Musulmani avevano annunciato che non avrebbero preso parte alle manifestazioni, approfondendo così la divisione con l’opposizione laica. Ma, tra la sorpresa generale, la “giovane guardia” del loro movimento decise di partecipare, contro la volontà del leader supremo. E’stato questo il primo segno di una rottura all’interno dei Fratelli Musulmani, conosciuti per l’intransigente gerarchia e la totale obbedienza ai suoi leader sin dalla loro fondazione 83 anni fa.
Il nuovo, rivoluzionario Egitto si troverà di fronte a molti anni di contrapposizioni prima che si affacci un regime nuovo e democratico, basato sulla libertà di parola, diritti umani,liberazione della donna e tolleranza religiosa verso i copti.
Zvi Mazel è stato ambasciatore in Romania,Egitto e Svezia. Fa parte del Jerusalem Center fo Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta.