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Milano: Centri sociali contro lo stand di Israele 31/05/2011
MILANO – Per il momento la mobilitazione si limita a un appello affinché venga revocata la piazza, ma se dovesse venire confermata la presenza in Duomo di un stand del governo israeliano, i Centri sociali sono pronti a scatenare l’inferno. L’evento del resto era stato annunciato ancora l’anno scorso da Roberto Formigoni e dall’ambasciatore israeliano Gideon Meir.
Un progetto da 2,5 milioni di euro per allestire un padiglione di circa 900 metri quadrati, in Duomo, con l’obiettivo «di dare un’immagine di Israele diversa da quella di uno Stato interessato da una situazione di conflitto». Al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il compito di aprire la manifestazione. E ora l’annuncio è diventato realtà: il padiglione ci sarà e rimarrà aperto dal 12 al 23 giugno, mettendo sul piede di guerra l’intera sinistra antagonista.
Da Torino è partito l’invito a sottoscrivere un appello da inviare ai Presidenti della Repubblica, della Regione, della Provincia e al sindaco affinché vengano revocati i permessi. Da Milano l’esplicita minaccia dei Centro sociali: «Impediremo la manifestazione con la forza». MAIL arrivatami da Focus on Israel, tratto da 'il Giornale' del 28 maggio 2011
il mio commento: Certo che, se non ci fosse ancora lo stato di Israele, molti sarebbero disoccupati e in cura per la depressione in preda alla noia totale, e le loro famiglie dovrebbero sborsare molti soldi per le cure dagli psicologi. A volte invece, 'dal seme si conosce l'albero', e abbiamo figli della cattiva informazione ideologica. Nella lista abbiamo pacifinti in cerca di un gruppo dove tessere finti rapporti di solidarietà e amicizia, poi abbiamo pure i frequentatori dei centri sociali che dovrebbero chiamarsi 'centri di vandalismo', dato che è appurato che sono sempre in cerca di qualche vetrina da sfasciare, bancomat da rompere, negozi da imbrattare e spaccare, e non sono assolutamente interessati al 'salvataggio' di un singolo palestinese. Anzi, più ne muoiono (sia di palestinesi, sia di israeliani) e più sono felici. Più la guerra incalza, e più sono entusiasti, così si può prendere a sprangate qualcosa, e di nuovo si scampa allo psicologo. Chissà se hanno almeno una cartina geografica appesa ai muri del centro sociale. Almeno spero che il nuovo Sindaco Pisapia abbia il riguardo di dimostrarsi tanto aperto come dice verso tutti, ma TUTTI! Tanto intelligente da lasciare lo Stand di Israele dove deve stare, senza che un gruppo di rabbiosi annoiati impedisca di dare agli interessati le giuste informazioni e rompa le cose altrui senza pagare i danni.
Rossella

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