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Il Foglio Rassegna Stampa
31.05.2011 Siria, manifestanti anti regime imprigionati e torturati fino alla morte
Dove sono gli 'indignados' e l'Occidente democratico? Perchè non protestano?

Testata: Il Foglio
Data: 31 maggio 2011
Pagina: 3
Autore: Redazione del Foglio
Titolo: «Ecco le torture del regime siriano (attenzione, racconti atroci)»

Riportiamo dal FOGLIO dioggi, 31/05/2011, a pag. 3, l'articolo dal titolo "Ecco le torture del regime siriano (attenzione, racconti atroci)".


Bashar al Assad

Roma. Alle esortazioni della comunità occidentale – e di due alleati come Russia e Turchia – affinché il rais siriano, Bashar el Assad, “imbocchi la strada delle riforme”, il regime ha risposto con i cannoni dei carri armati sulle città ribelli, con gli undici oppositori uccisi domenica a Homs e i tre uccisi a Talbisa e con una “riforma” che illustra in modo definitivo la sua efferatezza. A Daraa sono stati consegnati alle famiglie i corpi di alcuni ragazzini morti a causa di torture. Il messaggio è chiarissimo, e voluto dal regime: questa è la sorte che attende chi si oppone. Da giorni al Jazeera trasmette le immagini del cadavere straziato di Hamza Ali Khatib, 14 anni, scomparso il 29 aprile assieme ad altri sette abitanti di Jiza, a un posto di blocco nei pressi di Saida, mentre tentavano di raggiungere Daraa assediata per portare cibo e medicinali. I loro cadaveri sono stati consegnati dalle autorità alle famiglie il 25 di maggio. Nelle immagini trasmesse dalla tv del Qatar si nota che i petali di rosa, messi sopra e attorno alla salma dalla famiglia prima dell’inumazione, sono impregnati di sangue e di siero, sono appiccicati alle ferite, sulle contusioni, sui fori, sui segni di bruciature rimaste indelebili sul corpo del giovane Hamza. Un panno, in origine bianco e ora impregnato di sangue, copre i genitali del ragazzo. O quel che ne rimane. Secondo quanto affermano i familiari e quanto ripetuto dal canale panarabo, i torturatori hanno evirato il ragazzino. In un altro video diffuso da al Jazeera e relativo a un altro giovane di Jiza “morto sotto tortura” come Hamza, la voce fuori campo afferma che gli è stato spezzato il collo e mostra il capo in una posizione scomposta rispetto al resto del corpo. Il Wall Street Journal riporta una serie di testimonianze sul modo selvaggio con cui vengono trattati molti tra i circa diecimila arrestati nelle ultime settimane. “Le storie di cui sentiamo raccontare oggi sono inimmaginabili nella loro brutalità”, sostiene un militare siriano che aveva lavorato nei servizi di intelligence militare negli anni Ottanta e che si dice inorridito: “Non è soltanto uno strumento di deterrenza per bloccare le proteste. Provano piacere a far male alle persone. Per il gusto di farlo”. Un venditore di scarpe, arrestato e torturato, racconta: “Strappare via le unghie ai bambini è stato davvero troppo”. L’uomo dice di essere stato fermato assieme al fratello e a due cugini alla fine di una manifestazione a Daraa, epicentro della rivolta. I quattro sono stati rinchiusi nell’ospedale militare di Homs per sei giorni: i primi tre li hanno trascorsi nudi e con gli occhi bendati da cerotti: “Eravamo circa 15, con tre letti in tutto. Non ci hanno dato da bere, né da mangiare e non potevamo andare in bagno. Ogni dieci minuti entrava qualcuno che ci picchiava”. Un dottore di un ospedale militare ha confermato al Wsj di aver assistito a scene simili. Nella sua struttura la gente è stata torturata con lame di coltello e sottoposta a iniezioni di morfina per diversi giorni consecutivi. Una donna e due uomini, arrestati e poi rilasciati, hanno raccontato che le forze di sicurezza arrestano non soltanto manifestanti, ma anche professionisti, donne e anziani. I detenuti sono smistati in diverse città, nelle scuole, negli stadi di calcio, nelle strutture e negli ospedali militari. A conferma indiretta dei sospetti avanzati nei giorni scorsi dai quotidiani libanesi dell’area che fa riferimento allo schieramento antisiriano, il cui leader è Saad Hariri, circa la matrice siriana dell’attentato di Sidone al convoglio Unifil – nel quale sono stati feriti sei militari italiani – il rais Assad ha avuto un incontro ufficiale col leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. Naturalmente “per discutere delle molte riforme in atto in Siria”.

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