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Le biblioteche 'Judenrein' in Scozia 27/05/2011

Copia di un'e-mail inviata al FOGLIO:

Caro Direttore,
leggo con raccapriccio la notizia che "nella ridente Scozia banditi per legge i libri stampati in Israele" . Come Lei sottolinea in modo perspicuo, il provvedimento prende di mira lo Stato ebraico in quanto tale poiché colpisce solo i testi israeliani stampati in Israele e non quelli (israeliani) stampati, ad esempio,  in Gran Bretagna.
Al di là del merito della questione, sul quale non mi soffermo poiché troppo lunga ne sarebbe l'analisi delle cause,  mi preme porre in luce che non si tratta di una legge, bensì di un provvedimento amministrativo; dunque, come tale, non sottoposto all'immediata censura di contrarietà a principi generali di uguaglianza, democrazia, libertà di pensiero, ecc., ecc. Tramite tale metodologia si possono stracciare -aiutati dall'ottima propaganda antisraeliana, sempre più rigogliosa e folle ogni giorno di più- principi basilari del nostro vivere democratico, senza per questo sporcarsi le mani. Un bell'intervento sottotraccia, fatto col...silenziatore.
Forse giova sottolineare che, nella famosa conferenza di Wannsee del gennaio 1942, alla quale parteciparono, con l'eccezione di Reinhardt Heydrich, solo membri di secondo piano del partito nazista, furono messi in atto provvedimenti di stretta natura amministrativa. Asettica Banalità del Male.
La ringrazio per aver dedicato alla notizia di cui sopra una parte del Suo editoriale, contrariamente, immagino, a tanti Suoi -pur rispettabilissimi- Colleghi.

Mara Marantonio Bernardini (Bologna)


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