Sbagliato sottovalutare il pericolo del fascismo islamico Paolo Bianchi recensisce 'Tutti i racconti' di Hanif Kureishi
Testata: Libero Data: 27 maggio 2011 Pagina: 33 Autore: Paolo Bianchi Titolo: «La sinistra sottovaluta il fascismo islamico»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 27/05/2011, a pag. 33, l'articolo di Paolo Bianchi dal titolo "La sinistra sottovaluta il fascismo islamico".
Hanif Kureishi, Tutti i racconti (Bompiani)
Madre inglesee padrepakistano, Hanif Kureishi è uno scrittore e sceneggiatore di grande successo. Ha fondato la sua fortuna sulla capacità di descrivere le tensioni sociali nella Londra degli ultimi trent’anni. La questione multietnica nell’Occidente europeo dopotutto è cominciata lì, e a Parigi. Quella che viviamo ora in Italia è una condizione per noi relativamente nuova, ma già osservata altrove, e descritta anche nelle sfumature. Dopo Il Budda delle periferie e My Beautiful Laundrette (film diretto da Stephen Frears), Kureishi ha declinato il tema in tutte le sue forme, abbinandolo a un altro a lui caro: le impossibili geometrie sessuali e amorose. «Siamo precisi quando scegliamo la persona da amare, specialmente quando scegliamo quella sbagliata », esordisce un suo racconto, intitolato È stato allora, parte di Tutti i racconti (Bompiani, pp. 814, euro 22,9, traduzione di Ivan Cotroneo e Andrea Silvestri, con un’intervista all’autore di Elisabetta Sgarbi). Non è certo un casocomunque che una delle quattro sezioni di cui si compone il libro sia intitolata Il declino dell’Occidente, e che si apra con un personaggio «intento a un indolente zapping tra canali indiani, cinesi e arabi». La società globale si affaccia in continuazione tra le pagine di questo autore che pure dichiara di vivere «in un piccolo fazzoletto di mondo». La convivenza tra razze e ideologie è tutt’altro che semplificata eppure si finisce con lo stupirsi che non sia peggiore di quella che è. E poi, che ne è stato dell’utopia della sinistra, che promettevaunmondo egualitario? Su questo, l’autore anglo pakistano ha pochi dubbi: la sinistra, almeno in Inghilterra, è finita con Tony Blair. In compenso ha preso vigore una forte rinascita dell’ideologia islamica, contemporaneamente a «un’ideologia di estrema destra che è molto pericolosa e con cui è molto difficile confrontarsi», dice parlando alla Sgarbi. Sempre per ammissione dello scrittore, «è come se le idee liberali, che erano le più potenti, le più convincenti, le più interessanti, non avessero più margine». Detto da un progressista come lui, èunconcetto che fa riflettere eun po’ spaventa. Però Kureishi non ha peli sulla lingua a proposito della sinistra: «La sinistra ha portato al comunismo, che ha portato ai gulag e a forme di sofferenza e costrizione particolarmente cruente nei Paesi dell’Est europeo. Tutte cose inaccettabili. Ha finito per non rappresentare più un’ideologia di libertà. Sono convinto che abbiamo davvero perso qualcosa». In compenso, la crescita dell’estremismo islamico coincide con le frange degli estremisti di destra bianchi, in pratica i neofascisti. Gli uni e gli altri avrebbero in comune il fatto di essere «molto religiosi, molto rigidi e punitivi, con convinzioni molto precise sull’educazione, sulla religione e così via». E non solo. Saremmo dunque in condizione di grave pericolo, un «reale pericolo per tutta Europa». Se non fosse che le due formazioni ancora non riescono a trovare un punto di contatto. Ecco, la chiave di volta dell’inte - ra questione sembra essere proprio qui. Come possono culture e mentalità così diverse ed estreme trovarsi all’improvviso dalla stessa parte? Ed è questo un sintomo ulteriore di declino dell’Occiden - teo ne potrebbe essere addirittura una causa aggiuntiva? Sono domande alle quali Kureishi cerca di rispondere conlo strumentodella letteratura. Racconti talvolta brevi, folgoranti, che vogliono raggiungere l’effetto di uno schiaffo in piena faccia.
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