Abracadabra, i palestinesi non ci sono più
Abu Mazen
Cari amici,
vi piacciono i palestinesi? Avete sentimenti generosi di solidarietà per le loro giuste aspirazioni nazionali paragonabili a quelli degli "autorevoli esponenti dell'ebraismo italiano" che a loro volta piacciono a Gad Lerner? Bene bravi, mi compiaccio, questi sì che sono buoni sentimenti. Veramente eurarabi. Ma devo darvi una delusione. Non vorrei dirvelo per non rattristarvi, ma amicus Plato, sed magis amica veritas. Insomma, l'onestà intellettuale avanti tutto. Ve lo dico: i palestinesi non esistono. O meglio non sono palestinesi. Ecco, ve l'ho detto, non piangete, per favore, mostrate che siete bravi eurarabi adulti, big boys. Lo ripeto a scanso di equivoci: i palestinesi non esistono
- Questo lo sappiamo, mi dite voi, la maggior parte sono immigrati da vari paesi arabi negli ultimi due secoli in parallelo con la ripopolazione ebraica che offriva nuove opportunità economiche, molti dei loro cognomi alludono ad origini geografiche lontane come l'Egitto o lo Yemen.
- Sì, capisco, ma fatemi dire: ma io non volevo parlare di questo, volevo dire proprio che non c'è un popolo palestinese, anche lo consideriamo composto solo da quelli che abitano da tempo da quelle parti.
- Anche questo lo sappiamo, replicate ancora voi: non esiste perché non ci credono neanche loro, solo una piccola minoranza si identifica innanzitutto come palestinesi, la maggior parte pensa a se stessi come musulmani, ed eventualmente arabi. La Palestina è un pretesto, quel che vogliono in maggioranza è il califfato islamico.
- E' vero, qualche giorno fa vi ho raccontato il sondaggio che conferma questo fatto. E però, lo ripeto, il punto è un altro. Il fatto è che i palestinesi non sono palestinesi. Nessun rapporto fra la popolazione ed il nome.
- Ah sì, riprendete voi, certo. Palestina deriva da "filistin" i filistei di Sansone, che erano un popolo marittimo di origini indoeuropee, per nulla vicini agli arabi. E sono stati i romani a dare questo nome al regno di Giudea, in spregio agli ebrei, quando distrussero Gerusalemme e esiliarono il popolo di Israele.
- Ora ci siamo. Ma i palestinesi hanno sempre giocato su questa ambiguità per presentarsi come indigeni, non immigrati o invasori come storicamente sono.
- E allora?
- Be', hanno cambiato versione. Non sono più palestinesi.
- Che cosa sono allora? Che storie sono queste? "Loro" dicono di non essere palestinesi?
- Eh già. Ora dicono di essere "cananei". Naturalmente come cananei sarebbero lì da prima degli ebrei. Magari non insediati dai 6000 anni prima della nostra era come dicono loro, ma prima sì. Gerico, Megiddo ecc. anche nella Bibbia devono essere conquistati dal popolo ebraico dopo l'esodo dall'Egitto. Le città erano cananee, gli ebrei erano nomadi. Peccato però che poi dei cananei, a partire da un certo punto in poi, diciamo dall'ottavo secolo avanti la nostra era, non ci sia più traccia, né nella Bibbia, né nelle testimonianze di storici e geografi, né nell'archeologia. Come capita a tanti popoli, sono progressivamente spariti, sconfitti, emigrati, assimilati, estinti. Nell'epoca del secondo Tempio e poi durante il dominio romano e bizantino, non c'erano affatto cananei in Eretz Israel, non li cita proprio nessuno.
- Ah, vabbé, saranno rimasti surgelati. Ma i padroni originari restano loro. Non ci starai mica facendo dei discorsi sionistico-colonialisti-imperialisti cioè demo-pluto-giudaici?
- Be' di originario non c'è nessuno nella storia della terra. Ma se sono musulmani devono riconoscere che Eretz Israel è stato tolto alle popolazioni idolatriche che stavano lì e dato a Mosé: lo dice esplicitamente il Corano. Allora o islamici e abusivi, o cananei e miscredenti. Chissà come la vede Hamas. Comunque cananei estinti, per nulla arabi come dicono di essere.
- Ma questa follia chi l'ha detta? Sarà mica propaganda del Mossad?
- E' una dichiarazione ufficialmente diffusa nei giorni scorsi a nome di Mahmoudd Abbas, il presidente palestinese (o piuttosto devo dire: cananeo) da un suo incaricato. Lo trovate qui in video: http://elderofziyon.blogspot.com/2011/05/abbas-speech-delivered-by-advisor.html. Ma prima di andare a guardare, leggete qui la conclusione, con cui da bravo negazionista l'ometto che presiede i cananei giustifica la sua contorta menzogna "Noi siamo il popolo della storia. Noi siamo i padroni della storia".
- Cioè ?
- Ma, come Humpty Dumpty, quel personaggio di "Alice nel paese delle meraviglie" che in mezzo a una discussione che sta perdendo, dice di aver ragione lui, alla faccia degli argomenti: perché le parole vogliono dire quel che vuole lui, punto e basta. Anche per Abbas, se lui è il padrone della storia, questo significa che la storia è quel che gli fa comodo. Quando gli piace lui e i suoi soci sono palestinesi, quando gli viene meglio sono arabi purosangue, se gli viene meglio ecco che diventano cananei, come quei mobili finti "anticati". Abra cadabra, i palestinesi non ci sono più: ecco i cananei.
- Ma noi bravi eurarabi che facciamo a questo punto? Con chi siamo solidali?
- Se non trovate più i vostri amati palestinesi, e anche Lerner & Co restano assai delusi, non è grave. Shakespeare direbbe: come vi piace. Abbas corregge anche lui e strilla: come piace a me. Da filopalestinesi che eravate, diventate filocananei. Quel che conta è che restiate antisemiti (pardon: antisionisti).
Ugo Volli