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Ugo Volli
Cartoline
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K-I-L-L 23/05/2011

K-I-L-L



Cari amici,

ogni tanto le cose si configurano da sé e tutto diventa chiaro. Nella vita ma anche nella politica. Ieri ho ricevuto tre mail di seguito da una di quelli liste di informazioni sul medio oriente cui sono abbonato. La prima diceva: "Hamas esegue una pena capitale a Gaza contro una spia. Il ministero dell’Interno del governo di Gaza, a guida Hamas, ha annunciato questa mattina che è stata eseguita la condanna a morte comminata a un cittadino palestinese della zona accusato di essere una spia per conto di Israele. La presunta spia A. Sh., è stato condannato il 19 aprile da un tribunale militare di Gaza in seguito all’accusa di spionaggio rivolta nei suoi confronti da un cittadino della città palestinese. L’esecuzione della pena è avvenuta all’alba di oggi mediante fucilazione. Lo scorso anno Hamas aveva ucciso altre tre persone con la stessa accusa." Per dettagli, potete guardare qui: http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=384601.

La seconda mail diceva: "Cisgiordania: ucciso presunto collaborazionista. Ramallah  – Un palestinese accusato di collaborare con Israele e’ stato assassinato ieri nel campo profughi di Jalazoun, in Cisgiordania, da uomini armati e mascherati. Fonti dei servizi di sicurezza hanno reso noto che l’uomo si chiamava Mohammad Khawaldi e che aveva 30 anni. Era ricercato in quanto presunto agente dei servizi segreti israeliani. Le fonti tuttavia hanno detto di non sapere da chi sia stato ucciso. Il portavoce dell’Autorita’ nazionale palestinese, Ghassan Khatib, ha detto che sull’omicidio e’ stata aperta un’inchiesta." Dall'assassinio è passata una decina di giorni, ma non se ne è saputo niente (né la stampa italiana ne ha parlato, ovviamente)

La terza mail era intitolata: Su Israele il pensiero di Hamas e Fatah è unico: Gaza, 15 Maggio 2011 -  “I palestinesi nutrono grandi speranze di porre termine al progetto sionista”. Con queste parole il “primo ministro” di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, ha lanciato domenica mattina una giornata di manifestazioni violente in occasione delle celebrazioni della Nakba. “Per conseguire i nostri obiettivi – ha aggiunto – abbiamo bisogno di un’unica leadership”. Haniyeh ha anche ribadito che Hamas non riconoscerà mai il diritto di esistere di Israele.
Sabato il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha ribadito che “ogni palestinese ha il diritto di tornare nel paese natale, perché il paese natale è la nostra destinazione finale”. Un altro rappresentante di Fatah, Abdullah Abu Samhadana, ha inoltre affermato che il programma politico del suo partito è lo stesso di Hamas, aggiungendo che i due movimenti devono adoperarsi per consolidare la loro nuova alleanza.

Già, il pensiero di Hamas e di Fatah è unico su Israele e su chi collabora con esso, e si può riassumere in inglese con sole quattro lettere: K-I-L-L. Chissà se Obama e l'Europa lo capiranno mai.

Ugo Volli


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