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Informazione Corretta Rassegna Stampa
23.05.2011 IC7 - Il commento di Deborah Fait
Dal 15/05/2011 al 21/05/2011

Testata: Informazione Corretta
Data: 23 maggio 2011
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Il commento di Deborah Fait»
Il commento di Deborah Fait


Deborah Fait

Come dico sempre, non passano ora, giorno o settimana che in Israele ci si possa prendere il lusso di annoiarci un po' , le notizie si rincorrono, gli avvenimenti si accavallano e tutti noi, col fiatone, cerchiamo di stargli dietro.
Questa settimana si apre con il premio Dan David al Presidente Giorgio Napolitano in visita in Israele, premio prestigioso che Israele consegna ogni anno a personalita' distintesi in ogni campo, come scrive Wikipedia :
"Il Dan David Prize viene conferito annualmente a tre soggetti, persone, istituzioni o comunità, che si siano distinti per eccezionali contributi nel campo della scienza, della tecnologia, della cultura o del benessere sociale.Il premio, promosso dalla Dan David Foundation e dall'Università di Tel Aviv, riconosce la somma di 1 milione di dollari a ciascuno dei destinatari nelle tre categorie di premi, Past, Present e Future." http://it.wikipedia.org/wiki/Dan_David_Prize:
Premio meritato, meritatissimo, peccato che poi Napolitano abbia deluso tanti e fatto arrabbiare molti alla notizia, davvero inaspettata,  che il Presidente italiano lo ha devoluto all'Istituto "West-Eastern Divan", dell'orchestra diretta da Daniel Barenboim.
Tremenda gaffe, Presidente!
Il premio consegnatole da Israele, lei lo passa a uno dei peggiori nemici di Israele!
A quel Barenboim che giorni fa e' andato a suonare a Gaza, davanti a hamas, organizzazione terrorista fra le peggiori del mondo.
A quel Barenboim che non ha avuto nemmeno l'umanita' di chiedere pubblicamente, approfittando dell'occasione di essere nel covo dei terroristi, riverito dal loro capo Hanije' come grande amico,  cosa ne avessero fatto di Gilad Shalit.
Brutta gaffe , Presidente!
Ecco, lei avrebbe fatto miglior figura, mi perdoni se glielo dico, se avesse devoluto il suo milione di dollari all'organizzazione israeliana che si batte per avere Gilad libero, dopo 5 anni di prigionia non si sa dove e non si sa in quali condizioni.
Se non voleva farlo per evitare attriti con i palestinesi avrebbe avuto decine di altre organizzazioni israeliane e italiane cui consegnare il premio, alcune fra tante, per la ricerca in Italia, per finanziare attivita' di conoscenza tra Italia e Israele, per la lotta contro l'antisemitismo in Italia, per costruire biblioteche comuni ai due paesi, per aiutare lo scambio di studenti e personalita' culturali.
Per quale motivo consegnare un milione di dollari, ma anche fossero stati dieci dollari la gaffe sarebbe stata uguale, a chi non ha mai nascosto il suo desiderio di fare di Israele l'ennesimo stato arabo coll'esilio degli ebrei, vivi o morti,  verso il resto del mondo, ancora esiliati, ancora privati della loro Terra, ancora alla merce' dell'odio occidentale.
Vabbe', una delusione tra le tante che ci cadono  tra capo e collo per ricordarci che tutti sono amici di Israele fino a che non dimostrano platealmente il contrario, sinceramente non me lo aspettavo da Giorgio Napolitano che ho sempre considerato persona equilibrata e saggia.
Oso pensare che sia stato mal consigliato da chi tanto amico non e'.
E' stato scritto molto sul giorno della nakba, il lutto palestinese per la fondazione di Israele. Tutti dimenticano che questo giorno fu istituito da Arafat, il terrorista furbacchione, solo nel 1998, in pieno processo di "pace".
Prima non esisteva nessuna nakba ma dopo di allora l'odio palestinese e' stato ufficializzato con celebrazioni violente dedicate all'uopo.
Ogni tentativo di far capire al mondo che gli arabi palestinesi se ne sono andati non perche' espulsi dagli ebrei ma perche' obbligati a farlo dalla Lega Araba, resta inascoltato.
Ogni tentativo di far conoscere al mondo che e' esistita una vera nakba nella cacciata di tutti gli ebrei dai paesi arabi dove vivevano da centinaia d'anni, non viene nemmeno preso in considerazione. 
Per difendersi da tutto questo odio e per evitare almeno di finanziarlo, la Knesset legifero' affinche' chi volesse manifestare contro Israele si pagasse almeno le spese.
Niente di piu' giusto. Vogliono bruciare le bandiere di Israele? Si paghino i fiammiferi e tutto l'occorrente.
Almeno questo, no?
Naturalmente tutto il mondo filopalestinese e filoterrorista ha criticato la decisione della Knesset, per questo tipo di gente, Israele, che esiste illegalmente e che deve scomparire quanto prima, dovrebbe anche pagare le manifestazioni inneggianti alla propria eliminazione.
Quest'anno gli arabi hanno superato se stessi e hanno commemorato il loro lutto invadendo Israele dai confini siriani e libanesi per far capire al mondo che Israele, essendo un paese inesistente, puo' essere violato ai confini da migliaia di persone urlanti Allahu Akhbar , sperando di farla franca.
I soldati israeliani, dopo aver tentato di arginare l'invasione sparando in aria e gettando lacrimogeni ha fatto quello che ogni altro paese sovrano avrebbe fatto, ha sparato.
Ha sparato contro la folla di fanatici, aizzati da hezbollah, anche l'esercito libanese , morti e feriti attribuiti a Tzahal senza se e senza ma. Ne potevate dubitare?
Erano disarmati, urlano i soliti, certo disarmati con bombe molotov, pietre e bastoni che hanno mandato all'ospedale 13 soldati, dopo aver vandalizzato il villaggio druso di Majdal Shams.
Nessuno si aspettava un simile attacco da parte della Siria il cui confine e' sempre stato tranquillo dopo la batosta sofferta dai siriani nel 1973, e prima nel 1967,  ma questa volta Bashar Assad aveva un paio di motivi validissimi per scatenare le sue folle contro Israele: doveva depistare l'attenzione del mondo dal massacro di piu' di mille siriani e dalle fosse comuni e, da bravo arabo esperto, sapeva  che tutti si sarebbero scatenati contro Israele dimenticandosi di lui.
Cosi' e' accaduto, puntualmente!
Tra l'altro il bagno di sangue in Siria continua ma tutto tace in occidente, troppo occupati a far fuori il beduino Gheddafi, Assad no, non e' mica un beduino che vive in tenda, e' un signore vestito in giacca e cravatta, vive in un bel palazzo e se spara sul suo popolo ....poco male.
Il secondo motivo e' quello millenario tipico delle dittature, attirare l'attenzione del popolo contro un capro espiatorio e quale migliore di Israele?
Non hanno usato lo stesso metodo in Europa, e  per millenni, contro gli ebrei?
Sappiano i nostri nemici che Israele difendera' sempre i suoi confini per la sicurezza e la tranquillita' dei suoi cittadini.
Il resto della settimana e' stato dedicato alla solita saga Gheddafi-NATO. E' morto, no e' vivo, e' scappato, no ecco che ricompare, lo ammazzeremo no lo prenderemo prigioniero, vincono i ribelli, no i governativi. E cosi' via tra un bombardamento e l'altro sulla Libia.
Come diversivo abbiamo avuto le esternazioni naziste a Cannes del regista danese Lars von Trier, espulso dal festival per aver espresso simpatie a Hitler e per aver definito Israele "a pain in the ass"...traducete voi....
Un pover uomo, devastato nel cervello,  ma meno pericoloso di altri che vengono considerati dei geni,  mi riferisco a Ken Loach, Oliver Stone  e molti altri che odiano Israele e si rifiutano a partecipare a festival dove siano presenti israeliani.
Lars Von...e' ridicolo,  suscita indignazione mista a pena,  come se parlasse un povero demente per farsi bello e attirare l'attenzione.
I dirigenti del festival di Cannes avrebbero il coraggio di espellere un Loach per le sue esternazioni di odio antiisraeliano? Certamente no.
Lars Von.... e' un signor nessuno ricordato solo perche' chi vede i suoi film ha voglia di suicidarsi dopo la prima mezz'ora .        
Concludiamo la settimana con Barak Obama.
All'inizio del suo mandato il Presidente americano si era subito premurato di farsi amico del mondo arabo e adesso, di fronte a Israele, non poteva fermarsi a meta' strada.
Ha continuato dunque imperterrito dicendo a Bibi Netaniahu che Israele deve ritirarsi ai confini del 1967 ( che sono in realta' quelli delle linee armistiziali del 1948).
Bibi gli ha risposto picche  e questo deciso no israeliano lo ha fatto riflettere.
Scrive oggi Fiamma Nirenstein:
ieri Netanyahu gli ha ripetuto in conferenza stampa che un’invasione dei pronipoti dei profughi del ’48 distruggerebbe Israele demograficamente. E Obama ha taciuto. Quanto ai confini del ’67: gli americani da decenni, basandosi sulla risoluzione 242 del novembre 1967, chiedono un «ritiro di Israele a confini sicuri e riconosciuti». Ma sono confini che chiudevano Israele in 16 chilometri. Parlare di swaps territoriali, riconosce implicitamente ai palestinesi il diritto a rivendicare quei confini e da adesso si può essere certi che lo brandiranno come una bandiera. Obama ha riflettuto nel suo atteggiamento la schizofrenia americana su Israele: da una parte, Israele è il suo migliore alleato, dall’altra vuole compiacere il mondo islamico. Ma ieri Netanyahu, dicendo semplicemente «non ci sto», lo ha costretto a capire più di quanto non avrebbe fatto cercando di compiacerlo.
http://www.ilgiornale.it/esteri/netanyahu_non_ci_sta_e_costringe_obama_cedere_confini/21-05-2011/articolo-id=524454
Israele non puo' ritirarsi entro confini indifendibili e non puo' farlo perche' il fine ultimo dei palestinesi e' arrivare all'eliminazione di Israele, in qualsiasi modo, appoggiati in toto dal mondo islamico.
Arafat insegna, e' come uno spirito malefico che continua ad aleggiare su di noi :
" Distruggeremo Israele con le pance delle nostre donne".
 
Perche' la Palestina, rifiutata dai palestinesi a iniziare dal 1948 col famoso NO alle proposte dell'ONU,  deve essere creata a spese di Israele?
Guardate questa cartina, la guardi anche Obama, memorizzatela e chiedetevi se e' giusto quello che tutti pretendono dallo stato ebraico,  ma prima prendete la lente di ingradimento per identificare Israele circondata da un'immensita' araba.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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