Olanda: la proibizione della macellazione rituale ucciderà anche il mito di Anna Frank ?
di Manfred Gerstenfeld
(traduzione di Angelo Pezzana)
Manfred Gerstenfeld
Quando il Parlamento olandese chiuse per le vacanze pasquali alla fine di aprile c’era una forte maggioranza in favore della proibizione della uccisione degli animali senza ricorso ad un preventivo stordimento.
Questo influenzerà le leggi ebraiche e,in parte, anche quelle musulmane (Halal). Se questa legge, proposta dal Partito animalista, avrebbe 122 voti a favore e 28 contrari. La leader di quel partito, Marianne Thieme, ha redatto la legge basandosi su dati scientificamente discutibili e su false affermazioni, molte delle quali già ritenute tali.
Tra queste, che l’Assemblea Rabbinica, che raggruppa il rabbinato conservatore degli Usa, sia a favore della macellazione rituale con il solo stordimento, provocando l’immediata richiesta al Partito animalista di una smentita per falso.
Come agirà anche nei confronti dell’esperto straniero sul cui rapporto la sig.ra Thieme ha fondato la sua tesi. Nel frattempo alcune lacerazioni si sono aperte nei partiti che sostengono la legge.
I laburisti, ai quali va la maggior parte del voto musulmano, si stanno opponendo, ad Amsterdam e in altre città. Anche nel partito di maggioranza, i liberali del Primo Ministro Mark Rutte, ci sono oppositori alla legge.
Molti giornali hanno riferito anche di un deciso dissenso nel Partito della Libertà di Geert Wilders. Questo partito anti-islamico non ha capito che saranno proprio gli ebrei ortodossi la maggiori vittime della nuova legge.
La maggior parte dei musulmani continueranno a mangiare carne Halal di animali uccisi con il solo stordimento. Molti parlamentari del partito di Wilders sono schierati a fianco degli ebrei e combattono le manifestazioni di anti-semitismo in Olanda.
Le ambizioni di Wilders sembrano però più orientate a creare un movimento internazionale contro l’avanzata dell’islam piuttosto che diventare Primo Ministro. Wilders comprende che le reazioni negative alla legge da parte di organizzazioni ebraiche straniere possono avere un forte contraccolpo sui suoi progetti internazionali.
Nei suoi interventi all’estero non gli è certo utile sentirsi chiedere perchè sostiene misure anti-ebraiche in Olanda.
Ma il danno è stato ormai causato, anche se si dovesse arrivare a un compromesso. La lunga lista delle organizzazioni ebraiche che hanno presentato critiche al Parlamento e al governo non hanno precedenti nella storia olandese. Fra le molte, cito l’Anti-Defamation League, il Simon Wiesenthal Center, l’American Jewish Committee, la Conferenza dei Rabbini europei, l’Assemblea dei Rabbini italiane e molte altre.
Hanno scritto al parlamento anche il Rabbino Capo d’Inghilterra Lord Sacks e il Rabbino Capo di Mosca Pinchas Goldschmidt. Quest’ultimo ha ricordato che gli ebrei, sotto la dittatura del regime sovietico, non aspettavano altro che di poter praticare liberamente la loro religione.
E vedevano nell’Olanda un paese tollerante. Per questo è rimasto scioccato nel sapere che sta per essere approvata una legge che proibisce la macellazione rituale. Dalla sua lettera risulta chiaro che considera l’Olanda alla stregua dell’Unione sovietica.
Anche la risposta ufficiale degli ebrei olandesi è probabilmente la più forte, nei toni, fra quelle espresse negli ultimi cinquant’anni.
Binyomin Jacobs, il Rabbino Capo d’Olanda, ha affermato che durante la giornata della Liberazione Nazionale, il 5 maggio, “ molti ebrei si sono sentiti come alla vigilia della seconda guerra mondiale… psicologicamente in pericolo.. ovunque la paura”, aggiungendo “ se vado in sinagoga a piedi il sabato pomeriggio, ricevo insulti da parecchia gente, non solo dalle parti di una moschea, ma anche da cittadini nativi olandesi”.
Jacobs prevede che il prossimo obiettivo sarà la proibizione della circoncisione e che le scuole ebraiche chiuderanno per la mancanza di studenti.
Nel mio recente libro “ Il declino: gli ebrei in un’Olanda senza guida”, ho citato l’ex Commissario europeo e leader del Partito Liberale Frits Bolkestein, il quale ha dichiarato che gli ebrei devono essere coscienti del fatto che è meglio che il loro figli lascino l’Olanda per gli Usa o Israele.
A questo proposito, Jacobs ha detto “ Naturalmente io cerco di rassicurare la mia gente, ma il futuro è nero… spero che gli ebrei non dovranno essere prossimamente liberati in Olanda come avvenne ai nostri antenati in Egitto”. Questa legge che proibisce la macellazione rituale, approvata o no, metterà fine al mito sul comportamento degli olandesi durante la guerra, gonfiato e nutrito dalla storia di Anna Frank.
Un giornalista olandese, che alla fine degli anni ’90 aveva investigato sul furto dei beni posseduti dagli ebrei olandesi, mi disse di essersi reso conto che non viveva “ nel paese che nascose Anna Frank, ma in quello che la tradì”.
Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora a Informazione Corretta.