Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 17/05/2011, a pag. 25, l'articolo di Giordano Stabile dal titolo " Kerry striglia il Pakistan: Prove inquietanti sui rapporti coi taleban ".
John Kerry, Reza Yousuf Gilani, primo ministro pakistano
Un incontro teso con il capo delle forze armate pakistane, il generale Ashfaq Kayani. Uno appena più disteso con il primo ministro Raza Yousuf Gilani. La missione di John Kerry in Pakistan per ricucire lo strappo provocato dal blitz di Abbottabad era difficile in partenza. Ma l’insistenza pakistana sulla «violazione di sovranità» perpetrata secondo Islamabad dai Navy Seals nell’incursione del 2 maggio scorso, è stata corredata da una serie di segnali negativi, di «dispetti», che hanno reso il compito del presidente della commissione Esteri del Senato statunitense quasi impossibile.
La prima è stata l’ingiunzione ad alcuni militari americani di lasciare il Paese «entro una settimana» da parte del ministero della Difesa pakistano. Gli agenti speciali erano dislocati nelle basi avanzate di Charat, Ghazi e Attock Fort, in prima linea nella lotta contro i taleban sulle montagne. Si occupavano di addestrare i militari pakistani alle operazioni anti-terrorismo. L’espulsione è stata decisa dopo una riunione dei vertici delle forze armate, nell’ambito «di una riduzione al minimo essenziale» della presenza militare Usa nel Paese, come ha sottolineato lo stesso generale Kayani. L’altro segnale è stata l’espulsione immediata di un «contractor», Aaron Mark DeHaven, al quale era già stato sospeso il visto.
Kerry, dopo l’incontro con il premier Gilani, ha ammesso che la «questione della sovranità è molto sentita» in Pakistan ma ha contrattaccato, sostenendo che era Osama bin Laden, ucciso nel blitz dalle forze speciali Usa, «a violare la sovranità» del Paese. E che lo sceicco non era solo colpevole del massacro di tremila americani a New York, ma anche di «35 mila pakistani» nella guerra terroristica che ha scosso il Paese negli ultimi dieci anni. Il senatore - che con Gilani ha convenuto sulla necessità di continuare «la collaborazione nella lotta contro il terrore» anche se «occorre discutere di serie questioni» - ha anche ribadito le accuse all’alleato sul suo atteggiamento ambiguo nei confronti dei gruppi islamisti e che «ci sono prove inquietanti» che Islamabad è a conoscenza di «certe attività» dei taleban nelle regioni nord-occidentali.
Taleban che ieri hanno rivendicato l’omicidio di un console saudita a Karachi. «Continueremo a effettuare questo tipo di attacchi - ha detto un portavoce degli studenti coranici fino a quando l’America non smetterà la caccia ad Al Qaeda e di lanciare attacchi con i droni». Ieri, nel Waziristan, un Predator ha ucciso 11 presunti militanti islamisti.
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