In alto la bandiera della Freedom Flottiglia 2: in alto ad Annozero e sventolata alle manifestazioni di Pisapia. Evviva i pacifisti allora. Loro, sopra il vascello carico di amore, sono pronti a sbarcare alla volta di Gaza. Missione: portare la solidarietà ai palestinesi oppressi, non da Hamas (partito dell’estremismo islamico) ma da Israele. Adesso, poi, che la truppa della Freedom Flottiglia 2 ha ricevuto in diretta Rai la benedizione dal telepredicatore Santoro, possono salpare felici e contenti. Giustizia è stata fatta. A dire il vero la Santanchè, solita sconcia giochi, aveva provato a mettere i puntini sulle i: “Alla manifestazione di Pisapia (candidato sindaco della sinistra a Milano) sventolava la bandiera di Hamas”. Neanche per sogno replica Santoro: quel vessillo “non era di Hamas bensì della Freedom Flottiglia 2”. Insomma brave persone. Anime candide contro le quali nulla si può dire. Gaza, correva il 31 maggio 2010, la Freedom Flottiglia 1 tentò di sfondare il blocco navale israeliano su Gaza. Blocco imposto da Israele per evitare l’arrivo di armi ad Hamas. I militari con la stella di David compiono l’assalto. Il blitz si conclude con l’uccisione di 9 pacifisti. L’indomani è un coro di condanne contro Israele. Tutti biasimano il comportamento di Gerusalemme. Ma nessuno si chiede chi siano in realtà i componenti della Freedom Flottiglia 1. Giovani pacifisti innocenti? Già, se per pacifisti si intendono i sodali di Hamas. L’IHH, infatti, organizzatrice della prima flottiglia è una delle tante associazioni pseudo pacifiste che ruotano intorno ad Hamas. La Union of Good (unione del bene) è la grande piovra. Ossia la grande associazione, fondata dai Fratelli Mussulmani, che controlla nel mondo tante piccole associazioni islamico pacifiste. Come l’IHH appunto. Il cui compito è raccogliere fondi da consegnare alla Union of Good. Denaro che poi la Union of Good veicola ad Hamas: “la Union of Good – si legge in un documento della Israeli Security Agency - raccoglie e coordina le donazioni dei suoi affiliati e trasferisce i loro soldi nei territori palestinesi dove si trovano le società di Hamas. I fondi sono poi trasferirti per supportare le famiglie dei kamikaze e verso le istituzioni educative dove vengono sistematicamente condotti incitamenti all’odio contro Israele”. In Italia la referente della Union of Good è l’italianissima ABSPP: “Il coinvolgimento dell’ABSPP a favore di Hamas è ben conosciuto - come scrive Jonathan Fighel dell’International Institute for counter Terrorism – questa è un’organizzazione orientata a favore di Hamas che opera all’interno della Union of Good, ed è consapevole di servire gli obiettivi di Hamas”. L’ABSPP in Italia è, guarda caso, la principale organizzatrice della Freedom Flottiglia 2. Il suo leader Mohammed Hannoun non ha mai nascosto le sue simpatie per Hamas: “Fra i nostri assistiti – ebbe a dire - ci sono pure figli di kamikaze, ma questo non è certo un reato”. In altri paesi come Olanda, Usa e Germania, le pseudo associazioni islamico pacifiste, sorelle dell’ABSPP, sono state fatte chiudere dalle autorità giudiziarie o messe sotto severissimi controlli. In Italia no. Niente di tutto questo. Nel bel Paese, ad Annozero, si fanno i grandi distinguo. E si separa Hamas dalla Freedom Flottiglia. L’ideatore della bandiera della Freedom Flottiglia 2, Vauro, ne rivendica con orgoglio la paternità: “una colomba con un ramoscello d’ulivo”. Certo da lui ci saremmo aspettati qualche cosa di più brillante. Magari, perché no, un bel avvoltoio con un missile katiuscia tra le zampe. Forse, sarebbe stato più opportuno.
Giuseppe Scarpa |