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Gli 'esperti' di Medio Oriente su La7 12/05/2011
Gentile Direttore,

Era prevedibile che commentatori ed “esperti” di cose mediorentali s'ingegnassero per adossare ad Israele persino la responsabilità della repressione dei moti di piazza arabi.

Nella puntata de L'Infedele di lunedì 9 maggio 2011 si è cimentato in questo compito l'ex ambasciatore italiano in Libano Giuseppe Cassini, che si è detto scettico sulla possibilità di riuscita della rivolta siriana, a causa del presunto interesse israeliano e americano alla sopravvivenza del regime di Bashar al-Assad.

E' molto dubbio che Israele abbia interesse alla sopravvivenza di uno dei suoi peggiori nemici, che ospita a Damasco il capo di Hamas Khaled Meshal e sostiene Hezbollah in Libano. E' certo che non abbia alcuna possibilità di influire sulle vicende interne di un paese arabo: un diretto sostegno israeliano al'opposizione siriana offrirebbe soltanto al regime un argomento propagandistico di delegittimazione del dissenso.

D'altro canto è di martedì 10 maggio la presa di posizione del ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, che smentisce le illazioni di Cassini. Il capo della diplomazia di Gerusalemme critica la comunità internazionale per il doppio standard applicato a Libia da una parte e a Siria,Iran e altri paesi dell'area dall'altra Nel primo caso, intervento militare, negli altri,inerzia totale.

E' pur vero che l'attuale situazione mediorentale è densa, oltre che di opportunità,di gravi pericoli,che Israele ha ben chiari. La presa del potere da parte di fondamentalisti sunniti, a Damasco come al Cairo, non sarebbe certo un passo avanti verso la pacificazione della regione. Anche di questo l'”esperto” Cassini non sembra volersi rendere conto, e,anzi, non teme,rivolgendosi a Gustavo Zagrebelsky, di suggerire un accostamento tra il “Partito della Libertà e della Giustizia” egiziano e 'l'italiano“Giustizia e Libertà” Si dà il caso, però, che,come lo stesso Cassini ha ricordato, il “Partito della Libertà e della Giustizia”,sia un'emanazione dei Fratelli Musulmani, formazione politica totalitaria che predica l'applicazione della sharia, la fine della pace con Israele, l'odio per l'Occidente. Davvero poco a che fare,mi sembra,con la tradizione dell'azionismo (peccato che il professor Zagrebelsky abbia risposto con sorrisi e cenni di cortese approvazione e non con una netta presa di distanza).

Gli attuali rivolgimenti in Medio Oriente dimostrano da un lato che la vera origine dei problemi della regione risiede nella mancanza di democrazia e di sviluppo dei paesi arabi, non certo nella presenza di Israele, dall'altro che la dittatura non equivale a stabilità politica, e dunque che i trattati di pace firmati con i tiranni possono finire per valere meno della carta sulla quale sono scritti. L'esatto contrario di una vulgata che fa di Israele l'eterno capro espiatorio, indicando nella sua presunta intransigenza l'unico impedimento alla pace.

Oggi persino il trattato di Camp David con l'Egitto è a rischio, per l'ascesa della Fratellanza Musulmana. Se Israele avesse firmato un trattato con Bashar al-Assad, cedendo il Golan e peggiorando così la propria sicurezza, anch'esso sarebbe a rischio. Simili considerazioni, non indurranno certamente alla riflessione, e a un salutare silenzio,i propugnatori della vulgata. Anzi, come dimostrano, tra le altre, le parole di Cassini, questi ultimi cercheranno e troveranno nuovi modi per distorcere la realtà e per addebitare ogni responsabilità a Israele. Confido però che le persone non prevenute, e minimamente informate,in futuro trovino sempre meno motivi per prestar fede a questo genere di “esperti”, e anche per seguire le trasmissioni che concedono loro spazi e credito.

Fulvio Miceli


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