Mi trovavo, nelle settimane scorse, in Israele per un una trasmissione televisiva e sono rientrato con un volo El Al lunedì scorso. Mi sono commosso quando è stato proposto un minuto di silenzio, durante il volo, in occasione dello Yom ha-Zikkaron, la Giornata della Memoria per i caduti per la Patria e le vittime del terrorismo che precede lo Yom ha-Hazmauth, il Giorno dell'Indipendenza. Io, Italiano e non ebreo, ho aderito volentieri a quella proposta, contrariamente ad altri che non hanno, forse, neppure capito di cosa si trattasse non capendo la lingua ebraica e non comprendendo il significato della parola Moledèt (Patria). Dopo svariate decine di volte in cui mi sono recato in quel Paese, dopo averlo studiato sotto tutti i punti di vista, sono divenuto un Sionista convinto e un consapevole sostenitore di israele, popolo pacifico ma non per questo timoroso di diferdersi dagli attacchi proditori di chi nega il suo diritto ad esistere e vivere nella propria terra dalla quale fu scacciato, e terra di grande fascino dove albergano fede, libertà e democrazia. Di questo Israele, esempio per tutti, starò sempre al fianco.
Maurizio Del Maschio |