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Ugo Volli
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La morte di bin Laden e i funzionari di una giustizia internazionale a senso unico 11/05/2011

La morte di bin laden e i funzionari di una giustizia internazionale a senso unico


Sabino Cassese

Cari amici,
vale la pena di parlare ancora dell'eliminazione di Bin Laden, perché si tratta di un evento importante storicamente, ma anche perché è una specie di cartina di tornasole negli atteggiamenti sul terrorismo. Nessuna meraviglia che tutti gli islamisti e i nemici dell'Occidente, di qualunque colore e tendenza, da Castro a Hamas, dagli iraniani agli egiziani, abbiano parlato dell'azione americana come crimine o offesa da vendicare (ed è segno di impotenza che non siano riusciti finora a fare in Occidente null'altro che delle patetiche manifestazioni come quella di Londra documentata in questo link (http://elderofziyon.blogspot.com/2011/05/islamists-vow-to-take-over-world-in.html). Né meraviglia che posizioni del genere siano assunte da tipi come Noam Chomski, grande linguista, ma poco meno che demente in politica, uno che crede al complottismo per la distruzione delle Twin Towers e in cambio pensa che in Cambogia sotto Pol Pot non sia successo niente di speciale.

Meraviglia di più che alcuni famosi intellettuali democratici si schierino dalla stessa parte. E' il caso di Sabino Cassese, che in un pezzo pubblicato su "Repubblica" (http://temi.repubblica.it/micromega-online/osama-le-tre-violazioni-americane/), sostiene che gli americani, eliminando Bin Laden, hanno fatto malissimo, perché hanno preso l'informazione da Guantanamo, che notoriamente è un luogo di tortura, hanno violato la sovranità territoriale del Pakistan, e inoltre hanno compiuto un assassinio a sangue freddo. Cassese, bontà sua, non ha considerato grave la violazione dei regolamenti del traffico aereo degli elicotteri americani e ha evitato di rimproverar loro la violazione di domicilio, il danneggiamento di proprietà (perché non hanno suonato il campanello ed esibito un mandato prima di entrare), e anche il divieto di sosta.  Meno male che alla Casa Bianca c'è un personaggio simpatico a "Repubblica"   come Obama, se no figuratevi gli strilli.

Cassese, se non lo sapete, è membro del tribunale dell'Aja, presidente del tribunale per il Libano (quello che non ha mai messo assieme il coraggio per emettere gli avvisi di reato a danno dei siriani e di Hezbollah che ha ripetutamente annunciato). Non vi ripercorro la sua carriera, perché la trovate raccontata con dovizia di particolari in questo articolo del "Foglio" ripreso a suo tempo da IC (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=28762). Vi troverete tutti gli indizi per giudicare politicamente la posizione di Cassese come nemico di Israele e dell'Occidente. Ma io credo che sia giusto prendere sul serio la sua posizione e cercare di capirla.

I Cassese, i Goldstone, i funzionari di una giustizia internazionale a senso unico, sono convinti che gli stati democratici debbano attenersi rigorosamente alle leggi internazionali da loro stabilite, agire con le armi solo in caso di una guerra dichiarata da altri stati (ma nessuno dichiara più la guerra in termini formali da un'eternità), non usare nessuna elasticità per difendersi dai loro nemici. Insomma li vogliono disarmati. Gli stati non democratici possono fare quel che credono, invece, protetti dall'inviolabilità della loro sovranità: possono sterminare i loro cittadini, ospitare movimenti terroristi, costruire bombe atomiche, rischiando solo blande condanne di principio e sanzioni ancora più blande. Non sono democratici, sono cattivi, quindi è naturale che si comportino male – avranno le loro ragioni ma noi non possiamo rispondere per le rime. I terroristi poi non sono neanche stati, sono cittadini, quindi non si può neanche dichiarar loro guerra. Se fanno attentati in cui muoiono migliaia di persone come Al Queida, sparano decine di missili sui civili ogni giorno e rapiscono persone sul territoriuo di altri stati come Hamas o Hezbollah – be', si fa un'inchiesta, si scopre chie è stato esattamente (la responsabilità penale è individuale), si emette un mandato di cattura nei loro confronti, non li si va a cercare dove si rifugiano perché sarebbe una violazione di sovranità, non li si combatte perché sarebbe un crimine di guerra mandare l'esercito contro civili quali sono formalmente, si aspetta che siano così gentili da presentarsi a un commissariato di polizia e si facciano arrestare.

Vi sembra grottesco? E' così che la pensano, davvero. Loro si infilano nelle case per sgozzare bambini, mettono bombe nelle metropolitane e nei ristoranti, sparano razzi contro gli scuolabus e noi buoni, pazienti, a sopportare queste ragazzate, senza violare la legge e neanche il codice della strada... poi chi vince non importa, fiat justitia et pereat mundus. Questo pensano, davvero. Perché sono buoni democratici e rigidi giuristi.

Ugo Volli


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