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Ugo Volli
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Un'altra possibilità 09/05/2011

Un'altra possibilità


Ban Ki-Moon       Khaled Meshaal


Cari amici, sapete che in Medio Oriente nei giorni scorsi c'è stato un evento storico di portata mondiale? Non ve n'eravate accorti? Non ne siete convinti, vi sembra che tutto vada come al solito? Ma no, credetemi, o meglio, credete al meraviglioso segretario di quella buonissima organizzazione per l'appunto mondiale che si chiama Onu, Ban Ki Moon, che la luna di cui porta il nome gli dia molte notti bianche: l'accordo fra Autorità Palestinese e Hamas è "storico" e Israele "deve dare a Hamas un'opportunità" (http://aschkel.over-blog.com/article-ban-ki-moon-qu-israel-donne-une-chance-au-hamas-73376235.html) – un po' come si fa con i ragazzini capricciosi: trattiamoli bene e vediamo se rimediano.

Che opportunità vede Ban per Hamas? Ma naturalmente unirsi alla grande impresa della pace in Medio Oriente, due stati per i due popoli e cose così. Sarà vero? Per capirlo, niente di meglio di quel che dicono loro, per esempio dell'intervista che il leader di Hamas,  Meshaal ha dato al New York Times (http://calevbenyefuneh.blogspot.com/2011/05/hamas-tells-truth-but-times-misleads.html). Chiede il giornale, speranzoso secondo le indicazioni dell'Onu: "ma allora avete cambiato il vostro statuto [per chi fosse interessato lo trova qui, è una lettura istruttiva per tutti quelli che credono a Ban : http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=31f10ae0e1131617 ] e volete una soluzione a due stati? Meshaal risponde: "Tutto il mondo sa che cosa pensiamo e quali sono i nostri principi. Ma ora stiamo parlando di un programma nazionale comune." E qual è questo programma, sarebbe interessante saperlo, no? Eccolo: "uno stato palestinese nei confini del '67 con Gerusalemme capitale [notate: Gerusalemme, non Gerusalemme Est], senza alcuna colonia o colono [cioè Judenrein] e non un centimetro di scambio territoriale e col diritto di ritorno in Israele per i rifugiati palestinesi." Interessante... non è esattamente il programma enunciato dall'Autorità Palestinese e da Obama: uno stato Judenrein a oriente della linea verde e un secondo stato a maggioranza palestinese a occidente. Due stati per un popolo.

Ma vi basterebbe questo, chiede l'intervistatore, finireste qui il conflitto? "Non voglio parlarne ora" dice Meshaal  ed è evidentemente un no. E aggiunge: Quando l'Egitto o la Giordania fecero la pace con Israele, non condizionarono l'accordo a che cosa pensava Israele dentro di sé. Tutti i palestinesi sanno che sessant'anni fa vivevano su tutta la palestina storica fra il fiume e il mare, non è un segreto." Che diplomatico: non è un segreto.

E infatti no, non è un segreto, né per Hamas né per l'Autorità Palestinese, l'OLP, Fatah, come vi pare. Guardate un attimo queste mappe che decorano le loro bandiere, insegne, libri di scuola, trasmissioni televisive: http://palwatch.org/main.aspx?fi=413 . Vedete qualche confine fra il fiume (Giordano) e il mare (Mediterraneo). Certo che no! E allora che occasione deve dare Israele a Hamas? Finalmente quello che tutti i palestinesi (o meglio tutte le organizzazioni palestinesi sognano da sempre): far fuori gli israeliani fra "il fiume e il mare". Oggi è Jom Hazicharon, la giornata del ricordo delle vittime delle guerre che essi hanno scatenato e del loro terrorismo: decine di migliaia. Vogliamo davvero dar loro un'altra possibilità, signor Ban?

Ugo Volli


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