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Il sionismo spiegato da Ugo Volli 03/05/2011

Gentile sig. Volli,

leggo sempre con molto interesse i suoi articoli. Comunque vorrei farle una domanda specifica a cui spero anzi credo che Lei possa rispondere con serenita' ed obiettivita'.

Ho notato spesso che alle mie, per alcuni controverse, risposte a delle persone amiche su fb sono stata accusata di antizionismo e di essere una pacifinta. Ora gradirei avere una risposta piu' dettagliata per quanto riguarda la differenza che intercorre tra Giudaismo e Zionismo. Ho letto parecchio e chiesto parecchio. In sintesi mi viene risposto che lo Zionismo e' una questione complicata e che si basa sulle radici del popolo ebraico  ma che lo Zionismo e' servito molto a riunire il popolo ebraico e riportarlo alla sua terra d'origine (da cui non se ne' mai andato) e che lo aiuta a mantenere il suo status quo ed il suo diritto ad esistere e di difendersi (diritto che dovrebbe appartenere a qualsiasi popolo del mondo). E pertanto si desume che lo Zionismo per il popolo ebraico sia diventato una necessita', una specie di vademecum. Non so se quello che scrivo sia ragionevolmente comprensibile, spero vivamente di si e che mi possa correggere in caso  di mancata comprensione.

Per quanto riguarda tutte le devastazioni, le distruzioni che il popolo ebraico ha dovuto subire non ci sono parole che possano mai portare ad un riscatto.

Ho apprezzato molto il Suo intervento riguardo la Resistenza in generale e a tal proposito non solo di quella ebraica ma quella a favore del popolo ebraico ed il Suo riferimento anche ad altre persone vittime dello Sho'ha (ricordiamoci anche del quartiere ribelle di Roma- Il rastrellamento del Quadraro fu un'operazione militare tedesca effettuata il 17 aprile del 1944 ai danni della popolazione dell'omonimo quartiere situato alla periferia sud di roma. Il quartiere popolare del Quadraro era noto come covo di partigiani, di renitenti alla leva, di sabotatori del regime e di oppositori al regime. Le truppe tedesche dapprima assediarono il quartiere e, dopo il rastrellamento, deportarono 947 uomini nei campi concentramento. I tedeschi progettarono inizialmente l'eliminazione dei prigionieri, ripiegando successivamente sulla loro deportazione in Germania.(lo confermo perche' questo episodio ci fu anche confermato, con mio figlio presente,  dalla moglie di un sopravvissuto nel museo di via tasso,  Questi prigionieri, trasformati in “lavoratori volontari”, furono ricordati successivamente come “gli schiavi di Hitler..L'episodio in quanto a dimensioni ed efferatezza fu secondo solo alla tragedia delle deportazioni dal ghetto di roma e  delle fosse ardeatine (questo chiaramente solo per quanto riguarda Roma).

Penso profondamente che tutto questo sia una macchia indelebile sull'umanita' intera, Ed ecco perche' anche per me la MEMORIA deve SOPRAVVIVERE. Affinche' cio' non accada MAI MAI PIU'.

La ringrazio per avermi letta e spero di ricevere una risposta al mio quesito non appena Lei potra'.

Cordiali saluti.
halua8@yahoo.it

risponde Ugo Volli:

Gentile lettore, lei pone problemi importanti e complessi, cui è difficile rispondere con un articolo. Deve sapere che sionismo viene da Sion, il nome del monte su cui è stata edificata Gerusalemme.
Da quando è stato costretto all'esilio dalla repressione romana, il popolo ebraico ha sempre pregato per la riedificazione di Gerusalemme e del suo tempio e per il ritorno in patria.
Ognuna delle tre preghiere che si recitano ogni giorno contiene più e più volte questo punto; a ogni festa di matrimonio da sempre gli ebrei proclamano "che mi si dissecchi il palato se mi dimentico di te, Gerusalemme"; ogni cena di Pasqua inizia e finisce con l'augurio "l'anno prossimo a Gerusalemme".
Sono solo degli esempi, che si potrebbero moltiplicare.
Dunque il popolo ebraico è da sempre, nel profondo della sua anima, sionista. Il movimento sionista vero e proprio fu fondato da Theodor Herzl poco meno di centovent'anni fa, con lo scopo di organizzare il ritorno a una terra che non era mai stata abbandonata e che era oggetto da qualche decennio di una nuova immigrazione ebraica.
Lo stato di Israele attuale è l'erede diretto dell'organizzazione sionista, ne condivide i valori e l'organizzazione democratica. Essere sionisti da un secolo vuol dire non solo pregare per Gerusalemme e rimpiangerne la distruzione, ma contribuire concretamente a ricostruire di nuovo lo stato ebraico, che su quelle terre è stato presente per quasi un millennio e mezzo.
Quanto alla resistenza, la storia dimostra che in tutta Europa gli ebrei non solo l'hanno molto apprezzata, ma vi hanno partecipato attivamente per quanto hanno potuto, in una proporzione molto superiore al loro rapporto con la popolazione. In Italia non solo sono stati particolarmente numerosi gli ebrei partigiani, ma vi è stata la Brigata Ebraica nell'ambito dell'esercito alleato, che ha contribuito potentemente alla Liberazione

ugo volli


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