Gentile Redazione,
anch'io ho seguito lo speciale del Tg1 su Gerusalemme e confermo la sensazione del lettore enzo.
Per tale motivo ho inviato una mail al direttore del Tg1 il cui testo Vi allego.
Distinti saluti
Daniele Coppin
Gentile Direttore,
lo speciale TG1 su Gerusalemme andato in onda il 24 aprile ultimo scorso mi ha alquanto sconcertato per la sua impostazione. Infatti, a seguire lo speciale, sembrerebbe che Gerusalemme sia una città in cui predominano i caratteri cristiani e musulmani. Il carattere ebraico della città di David viene rappresentato dagli ultraortodossi, con l'evidente intento di sottolineare il distacco di questi ultimi dalle altre comunità.
Tanto per cominciare, i due narratori viaggiano in un’auto con bandierina palestinese in bella vista sul cruscotto, ma transeat.
Parlando della porta di Giaffa, uno dei due afferma che la strada era diretta a Giaffa, “dove adesso c’è Tel Aviv”.
A proposito della barriera difensiva, uno dei due narratori sottolinea che "il muro", dal lato israeliano, ha un aspetto freddo perchè grigio invece che dipinto come dal lato palestinese che lui ha, ovviamente, visitato. Sempre lo stesso, afferma che la lunghezza del "muro", originariamente prevista di 400 km, avrà una lunghezza di 700 km, e si guarda bene dal sottolineare che il muro vero e proprio sorge solo sul 7 % dell'intera lunghezza della barriera, costituita, per il resto da reti metalliche, telecamere e sensori.. Inoltre, sempre la medesima persona afferma come, a suo parere, "il muro" esista per controllare la popolazione, dimenticando di sottolineare che la barriera difensiva ha ridotto sensibilmente l'infiltrazione di terroristi in Israele.
A proposito di olocausti e genocidi, sempre il medesimo cronista (l'altro era un pò più equilibrato) ricorda, giustamente, il genocidio degli Armeni ma non fa alcun riferimento alla Shoà se non alla fine dello speciale (due parole in tutto e un’immagine di deportati), forse giusto per non dare l'impressione di essere antisemita.
A proposito dei mercati, dopo aver ignorato quello ebraico messo in giusta evidenza in un servizio dell'ottimo Claudio Pagliara andato in onda durante un Tg, si afferma che gli ultraortodossi seguono la strada dei tetti, che passa sopra il suk per "evitare il contatto con gli Arabi", quando, forse, cercano solo di evitare di essere aggrediti.
Inoltre, fioccano interviste a religiosi cristiani che vivono a Gerusalemme, ma manca il punto di vista degli Ebrei gerosolimitani. Giusto qualche minuto di intervista a Wlodek Goldkorn, intellettuale ebreo sostanzialmente laico e spesso critico su Israele, dopo svariati minuti di intervista al rappresentante della Biblioteca del Centro Islamico di Roma che si impegnava a dimostrare l'importanza di Gerusalemme per i musulmani, nonostante nel Corano il nome della città non ricorra mai.
Si riferisce delle opere dell’Imperatore Adriano senza specificare che quelle opere furono realizzate dopo aver raso al suolo Gerusalemme ed edificato Aelia Capitolina, con divieto di ingresso agli Ebrei.
Nessun riferimento al divieto di accesso, per gli Ebrei, al Kotel (noto anche come Muro Occidentale o Muro del Pianto), nel periodo dell’occupazione giordana tra il 1948 ed il 1967.
Insomma, uno speciale tutto teso a dimostrare che Gerusalemme tutto è mento che una città ebraica, e che gli Israeliani lì fanno i padroni senza averne diritto, alla faccia della Storia (con la S maiuscola), dell’informazione equilibrata e del buonsenso.
Daniele Coppin
Napoli
Guardi invece su IC di oggi il servizio di Claudio Pagliara sul TG2,
IC redazione