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Sergio Romano su Goldstone 24/04/2011

copia di e-mail inviata a Sergio Romano, Corriere della Sera:

La risposta da lei pubblicata al signor Antonio Fadda il 22 u.s. è già stata oggetto, in rete, di numerose critiche. Non volendo ripetere quanto già dovrebbe esserle noto, desidero aggiungere le seguenti, personali osservazioni:
- Il rapporto Goldstone consta di oltre 500 pagine; non è comprensibile come lei possa immaginare di condensarle in questa scarne parole: "è particolarmente severo con l'esercito israeliano a cui rimprovera, tra l'altro, la distruzione delle fabbriche da cui dipendeva la sopravvivenza della cittadinanza di Gaza". Credo che per uno storico, come lei viene spesso presentato, questo sia un errore non da poco, tanto più che lo stesso Goldstone, nel suo recente articolo, parla di “oltre 400” diverse operazioni.
- Nell'articolo che Goldstone ha pubblicato sul Wall Street Journal, egli non “si riferisce in particolare”, come lei sostiene, ma cita “ad esempio” "la morte di un'intera famiglia palestinese (più di venti persone) riunita in una casa che gli israeliani avrebbero intenzionalmente bombardato".
- E’ falso affermare, come lei fa, che “Israele ha promosso, sia pure con lentezza e parzialmente, alcune indagini per l’accertamento dei fatti”; Goldstone ha scritto: “risulta che un processo appropriato è in corso (it appears that an appropriate process is underway)”. Inoltre l’articolo aggiunge che, mentre Israele ha investigato sugli episodi della guerra “ad un livello significativo (to a significant degree), Hamas non ha fatto nulla”.
- Per quanto riguarda il numero di morti, escludo che lei possa ignorare che la cifra reale, e riconosciuta tale anche dall'Onu, è di circa 700, per la maggior parte combattenti, e non di 1400 come "sparato" a fini propagandistici da Hamas (“Hamas may have reason to inflate the number”, come scrive Goldstone).
Infine lei, per accusare Israele di una “disparità più eloquente di qualsiasi rapporto”, oltre a fingere di ignorare che una delle ragioni per cui Israele ha meno morti risiede nel fatto che non usa le proprie donne e i propri bambini come scudi umani, sceglie anche di cancellare gli oltre 10.000 missili lanciati da Gaza contro il territorio di Israele a partire dal 16 aprile 2001, cioè in esattamente 10 anni; e dimentica pure i numerosi morti e feriti causati da questi missili. Le sembra questa una realtà di fronte alla quale i governanti israeliani, o di qualsiasi altra nazione, potessero stare inerti?
Emanuel Segre Amar


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