scambio di e-mail con il direttore del Corriere della Sera:
Gentile Direttore,
la pagina 6 del Corriere di sabato 16/4, giustamente introdotta dal titolo "Orrore a Gaza", era interamente dedicata all'assassinio di Vittorio Arrigoni da parte di estremisti palestinesi - precisamente quegli stessi palestinesi, per inciso, per i quali lui si era sempre battuto. Ma, Le chiedo: perché nella redazione del Corriere hanno scelto di affiancare, agli articoli su tale tema, la fotografia di "un miliziano ucciso dai soldati israeliani" indugiando, nella lunghissima didascalia, a commentare il viso attonito del bimbo vicino al cadavere, e i parenti in preghiera? Le immagini non dovrebbero illustrare l'argomento trattato? È mai possibile che, persino quando c'è uno straniero vittima dei palestinesi, il suo giornale non riesca a rinunciare all'insana abitudine di rappresentare i palestinesi vittime degli israeliani?
Cordiali saluti
Emanuel Segre Amar
Caro Segre Amar,
legga il commento di Battista all’uccisione di Arrigoni, e abbia meno pregiudizi su di noi. Non li meritiamo
Ferruccio de Bortoli
Gentile Direttore,
la ringrazio per avermi prontamente risposto. Io non sono entrato volutamente nella critica degli articoli: ottimo, senz’altro, quello di Battista; criticabile, al contrario, quello di Battistini, che ha lasciato fare a Nusseibech delle affermazioni che avrebbero dovuto essere contestate. La ragione della mia critica era dettata dalla scelta, fatta dalla Redazione, immagino, di una fotografia che nulla ha a che fare col contenuto degli articoli. Avrei criticato anche se, invece di quell’immagine, ci fosse stata quella di miss Israele, che certamente non avrebbe suscitato sentimenti anti-israeliani. Quella pubblicata, oltre a non essere pertinente, ha questo ulteriore difetto.
Cordiali saluti e, se non ci scriviamo prima, buona Pasqua
Emanuel Segre Amar