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Scrivo per manifestare la mia solidarietà alla Signora Deborah Fait e alla Redazione di Informazione Corretta, divenute oggetto negli ultimi giorni di accuse demenziali da cui traspare un odio violento, fanatico e irrazionale, grossolanamente spacciato per amore di verità.
Chi dichiara la propria ammirazione per organizzazioni criminali come Hamas (che, va ricordato ai benpensanti smemorati, gode dell’appoggio di quel galantuomo di Ahmadinejad) non ha alcun titolo per definirsi pacifista; è solo un degno erede di Adolf Hitler e del suo bestiale antisemitismo. Né vale (per crearsi l’alibi di verginità democratica) dichiararsi di sinistra, come fa la Morgantini, se poi si accetta acriticamente che Hamas abbia fatto propri i lati peggiori del nazionalsocialismo: il disprezzo per la democrazia e per i diritti umani (in primo luogo quelli delle donne), la smania di dominio assoluto sul mondo mediante il terrore, la volontà di sterminio del popolo ebraico, la feroce crudeltà (l’omicidio a sangue freddo di una bambina di tre mesi parla chiaro), la totale mancanza di pietà umana. Con i fan dei terroristi nessun dialogo civile sarà mai possibile.
Cordiali saluti
Luigi Prato
********************************** Mi stavo quasi convincendo ad avere un po' di pietà per uomo ucciso nel pieno della sua giovinezza e in fondo anche se dalla parte sbagliata,ucciso dai suoi stessi ideali,quando ho appreso la notizia che lei ha chiesto e preteso che la salma di suo figlio sia rimpatriata senza passare sul suolo Israeliano e che la bara sia avvolta nelle bandiere italiana e palestinese.Mi perdoni,ma quel piccolo guizzo pietoso che aveva per un attimo attraversato la mente,cosi faticosamente da me cercato per cercare,scusi il giro di parole,di: "RESTARE UMANI",slogan con cui suo figlio amava chiudere i suoi interventi farneticanti e carichi di odio,si è dileguato più velocemente di quanto si era palesato.Signora Beretta Arrigoni,io sono ITALIANA e fiera di esserlo e in questo momento mi sto chiedendo:"CHI LE ARROGA IL DIRITTO DI PORRE ME ITALIANA,FIGLIA DELLA STESSA BANDIERA CHE AVVOLGERA' LA BARA DI SUO FIGLIO,ACCANTO ALLA BANDIERA PALESTINESE?CHI LE DA' IL DIRITTO DI USARE LA BANDIERA DEL MIO PAESE PER SBANDIERARE ODIO CONTRO ISRAELE E ACCOMUNARMI AI TERRORISTI PALESTINESI DI HAMAS?CHI LE DA IL DIRITTO DI FAR DI NOI TUTTI ITALIANI DEI DETRATTORI DELL'UNICA DEMOCRAZIA, E LO RIPETO UNICA DEMOCRAZIA VIGENTE DA QUELLA PARTE DEL MONDO?"Forse,ma,solo forse le darò' un grande dispiacere,signora Beretta Arrigoni,ma quel suolo che suo figlio ha tanto amato e tanto difeso da averne persino trovato la morte,quel suolo appartiene ad Israele come quel suolo che lei ora vuole evitare come la peste.Quel suolo è ISRAELIANO dai tempi dei tempi anche se lei e i suoi cari amici pacifinti fingete di non saperlo.Non ci vuole poi molto per saperlo basta consultare una qualsiasi cartina geopolitica di duemila anni fa.E adesso "SIGNORA" Beretta Arrigoni,dato che su quel suolo che suo figlio tanto odiava e che lei tanto odia,su quel suolo nacque e visse un uomo di nome Yehoshu'a,nel rispetto e nell'amore dei suoi insegnamenti le porgo le mie condoglianze,perchè a dispetto di tanti,per LUI noi,"SIAMO UMANI". patrizia p. Strana famiglia quella degli Arrigoni... il figlio emerge a poco più di trent'anni da una giovinezza anonima... nonostante i molti articoli a lui dedicati ( sia favorevoli che contrari) nessuno dice come e dove abbia passato i primi trent'anni della sua vita.... In uno dei video Vittorio Arrigoni dice di essere stato imprigionato in Israele, e di portare le cicatrici della sua prigionia sulle sue braccia, ma quello che colpisce sono i suoi muscoli, muscoli da palestrato, non certo da lavoratore dei campi o della penna... E non si vede bene quali siano i tatuaggi su quei muscoli( quei tatuaggi che i rabbini detestano e lo dicono spesso in sorgente di vita, perchè deturpano l'integrità del corpo umano fatto a immagine e somiglianaza di Dio), nè quali simboli siano rappresentati nei tatuaggi stessi... oggi che l'informazione è diventata così precisa, che si rispolverano indagini obsolete per risolverle con i metodi della scienza, nel caso della morte di un italiano in terra straniera, i particolari indispensabili per capire diventano all'improvviso inesistenti... svaporano nel nulla... Strana madre, la signora Beretta Arrigoni : che sa di avere un figlio prigioniero non certo di gentiluomini, ma che, ciononostante, si offre alle telecamere con i capelli vaporosi, e gli occhi bistrati.... come può una madre che ha perso un figlio ricordarsi dei propri capelli e del trucco degli occhi ? Lettera firmata Bruno Basso Un uomo coerente che milita dalla parte sbagliata: così possiamo riassumere il ritratto del sig. arrigoni NON da parte di chi ne tesse stupidamente l'apologia, ma di chi - al contrario - vorrebbe descrivere chi era veramente. Peccato che in questa maniera se ne tracci una specie di apologia sotto traccia, dettata dalla paura di chiamare costui veramente col suo nome.. Prof. Antonio Ferrarese |
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