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Ugo Volli
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Morti che parlano e morti che tacciono 18/04/2011

Morti che parlano e morti che tacciono


La famiglia Fogel                      Vittorio Arrigoni

Cari amici,
qualche esperto di finanza all'italiana, forse il banchiere Cuccia, diceva che nella vita delle società le azioni non si contano ma si pesano. Io non sono esperto di questo vicende, ma so che anche le morti non si contano, ma si pesano. E soprattutto si mistificano.

Ieri per esempio in Israele e dintorni, c'erano tre omicidi di cui parlare. Una famiglia intera, i Fogel di Itamar, ammazzata nel sonno, col particolare atroce di un neonato non visto dagli assassini che andandosene si sono accorti del suo piano e sono tornati indietro a sgozzare anche lui. Gli assassini sono stati trovati, sono due giovani di un villaggio arabo vicino a Itamar: Hakim Mazed Hawad (18 anni) e Amjad Ahmed Hawad (19 anni), cugini fra loro, protetti dalle famiglie, che hanno confessato (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/143608).

Sempre ieri è morto, all'ospedale di Beersheva, Daniel Viplich, il ragazzo di sedici anni colpito sul suo scuolabus una decina di giorni fa da un missile guidato al laser (quindi ben mirato, non sparato a caso) e rivendicato dai terroristi di Hamas (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/143618). Daniel stava tornando da scuola, era di Beit Shemen, ben dentro al territorio israeliano – non era dunque un "colono", come sbrigativamente erano stati etichettati i membri assassinati della famiglia Fogel.

Ieri infine i dirigenti di Hamas hanno decretato un "funerale di Stato" (di uno Stato che non c'è) per un militante politico italiano pro-palestinese, rapito e ammazzato da palestinesi (ex membri delle forze di sicurezza di Hamas) per avere in riscatto altri palestinesi o forse per mettere in difficoltà quelli stessi dirigenti palestinesi. La colpa, naturalmente per "il popolo" di sinistra è di Israele. (http://www.israellycool.com/2011/04/15/body-of-ism-tool-found/) .

Di chi vi pare abbia parlato la stampa? Dei bambini sgozzati di Itamar e dei loro assassini teenager, cui qualcuno deve pur aver lavato il cervello con la candeggina per spingerli a tal grado di assurda crudeltà? Del ragazzino che tornava da scuola sullo scuolabus? (Non lo ha fatto nessuno, a quel che so, a parte "Il tempo") O del propagandista che raccontava crudeli menzogne sui Fogel, sullo scuolabus (e anche su Shalit  - http://guerrillaradio.iobloggo.com/1945/ism-italia-oscurare-i-crimini-israeliani - e su qualunque altra cosa potesse favorire i suoi padroni terroristi)? A chi pensate la provincia di Milano abbia dedicato un premio? Chi è stato candidato al Nobel? Chi ha avuto lenzuolate di giornali, con nobili e pensose opinioni?

La risposta la sapete già. Ma c'è un'ultima cosa da raccontare. Come forse sapete, qualche mese fa Roberto Saviano aveva spiegato in un pubblico convegno e in alcune interviste di essere di origini ebraiche e di essere ammirato dalla democrazia israeliana, di non volere che Israele fosse distrutto. La prima cosa è privata, le altre due dovrebbero essere patrimonio comune delle persone democratiche e perbene. Per questa dichiarazione, Saviano era stato violentemente attaccato da Arrigoni, col suo solito stile dogmatico e aggressivo (http://www.youtube.com/watch?v=NBgI_QWgXaI) e con le solite menzogne propagandistiche. Era stato Arrigoni ad attaccare Saviano, lo ripeto, Saviano non gli aveva fatto niente. Ne era uscita un linciaggio morale di Saviano da parte degli estremisti di sinistra, prova evidente della loro intolleranza.

Ora, in morte di Arrigoni Saviano è stato sottoposto a una nuova ondata di odio, lo ripeto, un vero e proprio linciaggio morale (http://www.giornalettismo.com/archives/121805/primo-comandamento-a-sinistra-mai-difendere-israele/) – di nuovo senza avere nulla a che fare con questa morte, né in generale con Arrigoni. Lo spirito degli assassini non c'è solo fra quelli che sparano razzi sugli scuolabus o sgozzano bambini. E' diffuso anche in Italia, per fortuna per ora solo nei blog e su facebook. Ma anche di questo non parla nessuno. Le morti si pesano e non si contano. Anzi, si attribuiscono a chi fa comodo. Non bisogna lasciare che i miseri fatti turbino le sacre verità dell'ideologia.

Ugo Volli

PS: Oggi inizia la Pasqua ebraica, festa delle liberazione di un popolo dalla sua schiavitù. Dice la haggadà, il testo che gli ebrei leggono da duemila anni per ricordare l'uscita dall'Egitto, che ogni ebreo deve considerarsi personalmente coinvolto in questa liberazione. Per noi di questo secolo, il coinvolgimento personale è Israele. Ma la liberazione non avviene senza lotta e senza subire perdite. La famiglia Fogel e Daniel Viplich sono le ultime di queste vittime. Hamas e i loro amici sono gli eredi degli assassini.


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