Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

 
Ugo Volli
Cartoline
<< torna all'indice della rubrica
Tutto va ben, madama la regina 17/04/2011

Tutto va ben, madama la regina


Elisabetta II

Cari amici, secondo voi come va la situazione dei diritti umani nel mondo? Non tanto bene, vero? Dittatori, regimi religiosi intolleranti, residui di comunismo, islamismo rampante, nazionalismi esasperati e repressioni varie dominano in gran parte del mondo. Tortura, pena di morte, maltrattamenti alle donne e alle minoranze religiose, etniche e sessuali non si contano. E anche l'ondata di rivolte nel mondo arabo, direttamente o per reazione, non ha certo migliorato le cose.

Ma come farsi un'idea concreta dei fatti? Vi consiglio la lettura di "Human Rights and Democracy The 2010 Foreign & Commonwealth Office Report", 354 pagine pubblicate dal governo inglese per fare il punto sulla situazione dei diritti umani del mondo. Se vi interessa scaricarla la trovate qui: http://fcohrdreport.readandcomment.com/read-and-download-the-report/ . Ma non è proprio di lettura agevole, sicché ve la riassumo. Si parla di "promuovere i valori britannici", cioè "democrazia, rule of the law, uguaglianza e non discriminazione, in cui si parla anche di antisemitismo in una paginetta, peraltro senza citare alcun antisemita; della "sicurezza nazionale britannica e i diritti umani" e infine di una sezione che mi ha molto colpito e cioè dei diritti umani nelle "Countries of concern", cioè nei paesi che, diciamo così, danno preoccupazione. Se uno vuol viaggiare, o pensare ai propri amici, o farsi un'idea del mondo, è interessante sapere quali sono questi paesi preoccupanti. Ho pensato bene di ricopiarveli. Eccoli:

Afghanistan 12, Belarus 16, Burma 11, Tchad 9, Chine 10, Colombia 7, Congo 9, Cuba 5, Eritrea 6, Iran 16, Iraq 9, Israel and the territories  12, Libya 6, North Korea 5, Pakistan 10, Russia 11, Saudi Arabia 10, Somalie 8, Sri Lanka 16, Soudan 12, Syria 8, Turkmenistan 5, Uzbekistan 9, Vietnam 10, Yemen 6, Zimbabwe 6.

Immagino sarete consolati. Infatti, i paesi che preoccupano il governo di sua maestà britannica sono solo 22, su 190 paesi membri dell'Onu: poco più del 10 per cento. Nell'elenco non trovate Egitto, Tunisia, Algeria, Giordania, Bahrein, per citare alcuni dei posti saliti all'onore della cronaca negli ultimi mesi – probabilmente i manifestanti ammazzati e imprigionati non sarebbero tanto d'accordo. Per non parlare dei regimi sudamericani che hanno un rapporto molto precario con la democrazia, Venezuela innanzitutto, ma anche Bolivia, Nicaragua ecc. In Asia non vediamo Tailandia, Cambogia, Nepal, gli stati dell'Asia Centrale; manca praticamente tutta l'Africa. E anche l'Italia di Berlusconi, che notoriamente è una terribile dittatura sanguinaria, che forse sarà salvata dall'intervento comune di giudici, carabinieri, giornali, professori emeriti di letteratura italiana, stranamente manca. Ma, che volete, Sua maestà è ottimista, si sposa il nipotino e dunque tutto va ben, madama la marchesa.

Tornando a cose serie, come potete vedere, accanto a ogni paese ho messo un numerino, che è la misura in pagine della trattazione con cui il governo britannico dà parole al suo "concern", preoccupazione. E' una specie di classifica molto empirica ma interessante sulla quantità delle violazioni dei diritti umani registrate nel rapporto. Bene, vincono la Bielorussia e il Sri Lanka, a pari merito a quota 16, al secondo gradino a pari merito (12) siedono l'Afghanistan, il Sudan e una strana entità chiamata Israel and the territories", molto più giù, intorno al 5 dei posticini comodi come Libia, Cuba, Siria, Yemen: quasi promossi. Non trovate interessante questa visione del mondo? La prossima volta che avete voglia di essere una categoria a rischio, donne, bambini, omossessuali, membri di una minoranza religiosa o etnica, oppositori politici, vi raccomando, non andate in Israele: la Libia, Cuba o lo Yemen sono molto meglio, Egitto e Tunisia sono quasi un paradiso. Per sua maestà britannica, naturalmente, che in 63 anni di esistenza dello stato non ha mai voluto che i globetrotters della Royal Family mettessero il piede in Israele, manco si chiamassero Arrigoni invece che Windsor.

Ugo Volli


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui