Vittorio Arrigoni, rapito giovedì mattina da una cellula estremista salafita legata ad al Qaeda, è stato impiccato dai suoi rapitori.
Vittorio Arrigoni viveva a Gaza da anni, impegnato a diffondere propaganda contro Israele, pro Hamas. I quotidiani italiani di questa mattina abbondano di lodi immeritate per il suo lavoro. Megafono di Hamas, ha dedicato la sua esistenza a diffondere menzogne su Israele. Collaborava con il Manifesto scrivendo articoli contro la presunta occupazione di Gaza da parte di Israele. Durante la guerra a Gaza ha diffuso la menzogna dell'utilizzo del fosforo bianco da parte di Israele.
Ha fatto la fine di tutti coloro che appoggiano le dittature contro una democrazia. Sullo stesso argomento, invitiamo a leggere la 'Cartolina da Eurabia' di Ugo Volli, pubblicata in altra pagina della rassegna:
Ecco il commento di Deborah Fait:
«LA PALESTINA E' IL SUO GRANDE AMORE» scrive l'Unita'.
Certamente Vittorio Arrigoni amava follemente i palestinesi cui ha dedicato la sua gioventu' e gli ultimi anni della sua vita di pacifista a senso unico.
I palestinesi, per gratitudine, lo hanno rapito, pestato a sangue, e alla fine impiccato.
Che dire? Su Vittorio Arrigoni si puo' dire di tutto e siccome io non sono politicamente corretta lo descrivero' come lui vorrebbe e come si e' sempre orgogliosamente sentito:
un pacifista che odiava Israele, odio sempre divulgato senza pieta' in tutto il web e descritto nei suoi articoli diligentemente pubblicati sul Manifesto.
Un attivista che voleva la pace senza Israele.
Come? Eliminandolo.
Un uomo che definiva gli ebrei "razza maledetta".
Arrigoni non ha mai detto una parola di pieta' per Gilad Shalit , prigioniero da 5 anni, 1754 giorni nelle mani di hamas anzi ne parlava con disprezzo e rabbia come scriveva in un suo articolo:
"Mi riferiscono che i telegiornali nazionali in questi giorni intasano l’etere illuminando i riflettori sulla vicenda del soldato Gilad Shalit, unico prigioniero israeliano nelle mani dei palestinesi, prigioniero di guerra."
Io non ho mai scritto sulla sua pagina di Face Book perche' sapevo che, nel giro di un batter di ciglia, i miei messaggi sarebbero stati democraticamente eliminati come e' successo a tanti amici di Israele che tentavano di arginare il suo odio.
A Clara Banon, un'amica italiana che vive in Israele da molti anni e che mi ha permesso di citarla, il cui figlio lavora in un kibbuz a poche centinaia di metri da Gaza, ha augurato la morte del figlio e ha espresso il suo dispiacere e la sua rabbia dopo aver saputo che parte della sua famiglia si era salvata dalla Shoa', dopodiche' Clara e' stata bannata.
Chissa' se se ne e' ricordato mentre i suoi "amici" lo stavano impiccando esattamente come dei nazisti.
Le perle di Arrigoni e dei suoi sostenitori contro gli ebrei e Israele sono infinite, topi di fogna, maledetti, Israele deve scomparire.
Basta entrare nella sua pagina di FB per capire l'odio viscerale che sentiva contro il popolo ebraico, https://www.facebook.com/pages/Vittorio-Arrigoni/290463280451?ref=ts e per rendersi conto di cosa siano i cosiddetti pacifisti suoi sostenitori, piu' di 9000 su Fb, infiniti altri su Guerilla Radio e tra i lettori del Manifesto.
E' tutto la' sul web, tutto leggibile per capire come questo cooperante avesse sposato nel modo piu' totale la causa di morte a Israele e a tutti gli ebrei e come fosse diventato il portavoce dei terroristi diffondendo le loro menzogne e la loro propaganda con lo slogan adesso diventato grottesco a sue spese :"Restiamo umani".
E i disumani lo hanno impiccato.
Cosa avra' pensato in quei momenti? Avra' ancora maledetto gli ebrei?
I suoi amori lo stavano ammazzando, si sara' chiesto se ne era valsa la pena?
Valeva la pena dedicare la vita a una causa di morte e distruzione?
Valeva la pena dedicare la vita all'odio contro quello che lui considerava il Popolo Maledetto?
Valeva la pena odiare tanto gli ebrei per difendere quelli che dovevano diventare i suoi assassini?
Era umano questo?
Chissa'. Forse non si e' ricreduto, in genere chi odia gli ebrei non lo rinnega mai, e' parte del suo essere "umano" e adesso i suoi fans lo stanno dimostrando difendendo hamas, non demordono, non capiscono niente, si scaglieranno astiosamente contro chiunque non riterra' Arrigoni un martire bensi' un personaggio pubblico estremista che aveva fatto del rancore lo scopo della sua vita.
Uno odio feroce e viscerale contro gli ebrei al punto da augurarsi, con un sarcasmo di dubbio gusto, che arrivi presto sulle tavole degli israeliani il pesce radioattivo dal Giappone.
Come dicevo i suoi fans stanno gia' difendendo hamas e scrivono che i salafiti responsabili dell'assassinio non sono parte dei terroristi che governano Gaza. Mica capiscono che hamas e' suddiviso in innumerevoli gruppi e sottogruppi di terroristi legati a Al Queda, gruppi che fanno comodo al governo centrale di Gaza che puo' cosi' sempre giustificare attentati e le centinaia di razzi contro Israele, assassini di giornalisti, distruzione di chiese e case cristiane e varie altre porcherie gridando "Non siamo stati noi, sono stati loro".
E i cretini gli credono ciecamente.
Povero Vittorio Arrigoni, hai fatto un gioco sporco e loro hanno ucciso te proprio come tu auguravi la morte ai topi di fogna.
La pace non si cerca volendo distruggere una parte tra due contendenti bensi' tentando di instaurare un dialogo. Tu hai scelto di dare la tua gioventu' alla parte sbagliata, alla parte dei carnefici e i carnefici ti hanno ucciso perche' questa e' l'unica cosa che sanno fare, ammazzare.
Tu eri la', facile preda per loro, che tu fossi un antiisraeliano e un antisemita di ferro non gli interessava.
Eri un infedele, eri a portata di mano e ti hanno ucciso.
Chissa' se nell'ultimo momento della tua vita hai pensato di averla gettata via per degli assassini.
Chissa', Vittorio, se hai gridato ai tuoi disumani carnefici "Restiamo umani".
Loro non lo sono mai stati e tu lo sei diventato solo nell'ultimo momento della tua vita.
Che tu possa trovare la pace che il tuo odio non ti ha mai permesso di avere, Vittorio.
E' un ebrea, un topo di fogna, una componente di quel "popolo maledetto" da te detestato, che ti scrive.