Per l'islam - dunque per la verità – il cane è un animale impuro e ripugnante
Cari amici,
una rosa è una rosa è una rosa, scriveva Getrude Stein. Ma anche un cane è un cane è un cane. Se la rosa è profumata e seducente, per l'Islam – dunque per la verità – il cane è un animale impuro e ripugnante. Come i maiali, le scimmie – e gli ebrei.
Ci sono due detti profetici alla base di quest'idea: nella più integrale al-Buhari ha riferito che 'Umar ha detto: "L'Apostolo di Allah ordinò che tutti i cani venissero uccisi". Nella seconda più indulgente che porta il nome di Abu Dawud, si riferisce che Abd Allah Ibn Mughaffal riferisce che il Profeta ha detto: "Non fossero i cani una specie tra le creature viventi, dovrei ordinare che venissero uccisi. Tuttavia uccidete solo quelli completamente neri". (http://www.tecalibri.info/Z/ZANELLO-F_cane.htm) . In ogni caso, "L'Ayatollah ha sancito una legge inviolabile per l'Islam che segue la corrente sciita. Il cane è un animale impuro, non può quindi dimorare nelle case con gli uomini e non può essere portato a guinzaglio" (http://domanderisposte.tuttogratis.it/islam/14565/per-l-islam-il-cane-e-un-animale-impuro/1380863/) E infatti se per csao avete un sentimento perverso per cui vi tenete un cane in casa o addirittura lo portate a passeggio, il fedelissimo Iran vi punisce: "Un uomo di 70 anni e' stato condannato a 30 frustate e a quattro mesi di reclusione in Iran perche' portava a spasso i suoi tre cani in un parco pubblico, creando in tal modo ''paura'' tra la gente." E' una storia di qualche tempo fa, ma ancora valida (http://sicilianafuorisede.blogspot.com/2008/02/cane-animale-impuro-per-lislam.html) .
Ora il fatto è che gli islamici sono molto buoni, e non vogliono tenere solo per sé i loro splendidi costumi, sentirebbero di togliere qualcosa agli altri se non insegnassero loro a comportarsi bene. Ecco dunque che provano in tutti i modi a far capire a noi europei che coi cani non ci si deve mescolare. Per esempio in "Spagna a Lérida, i musulmani chiedono il divieto dei cani negli autobus, poiché la loro presenza offende i musulmani. Due organizzazioni islamiche basate a Lérida hanno richiesto al Consiglio comunale di adottare una legge locale per proibire la presenza di cani negli autobus urbani ed in alcuni posti frequentati soprattutto da musulmani. I cani sono considerati “impuri„ dall'islam." (http://scettico72.splinder.com/post/24297943/spagna-a-lerida-i-musulmani-chiedono-il-divieto-dei-cani-negli-autobus-poiche-la-loro-presenza-offe)
Voi direte, sono isolati eccessi di zelo. E invece succede anche a Londra, e anche per i cani da ciechi, come potete leggere in questo articolo (http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=17&id_n=18833), di cui riporto solo una citazione: "L’ultimo dei malcapitati, George Herridge, pensionato cieco di settantatre anni che vive con la moglie Janet a Tilehurst, sobborgo di Reading, si è rivolto al quotidiano Daily Mail per raccontare le disavventure in cui è incorso a causa del fido Andy, un Labrador nero. Per ben due volte, infatti, al pensionato guidato da Andy è stato impedito l’accesso al bus pubblico. La prima a causa del rifiuto di un conducente musulmano, e la seconda a causa di due passeggere, una donna islamica e la propria figlia, che alla vista dell’animale impuro sono state colte da un attacco isterico. Il povero Mr. Herridge, peraltro, è avvezzo a simili scene d'intolleranza, cui è costretto ad assistere anche quando si reca in ospedale o al supermercato. La Guide Dogs for the Blind Association, l’associazione dei cani-guida per ciechi, e la National Federation of the Blind (NFB), la Federazione Nazionale Ciechi, hanno confermato che questo problema è assai più diffuso di quanto si possa immaginare e sta «sempre più degenerando». Jill Allen-King, portavoce della NFB, ha confessato di essere stata ripetutamente lasciata sul marciapiede da tassisti musulmani che si rifiutavano di far salire a bordo dell’auto il suo cane-guida. Un giorno che tentò, invano, di forzare il blocco, fu persino insultata dal tassista, il quale le gridò che, a causa del suo cane, lui avrebbe dovuto tornare a casa e ricorrere alle abluzioni rituali per eliminare la najasat."
Insomma non vi è limite alla generosità dell'Islam. Siamo in colpa noi occidentali insufficientemente eurarabi, che non accogliamo i loro buoni consigli e ospitiamo ogni sorta di animali disgustosi.
Ugo Volli