IC 7 - Il commento di Valentina Colombo Dal 27/03/2011 al 02/04/2011
Testata: Informazione Corretta Data: 04 aprile 2011 Pagina: 1 Autore: Valentina Colombo Titolo: «Il commento di Valentina Colombo»
Il commento di Valentina Colombo
Valentina Colombo, docente di geopolitica del mondo islamico all’Università Europea di Roma e Senior Fellow presso la European Foundation for Democracy a Bruxelles
Non è mai troppo tardi per cambiare e capire, ma bisogna volerlo. Purtroppo le notizie di quest’ultima settimana sono preoccupanti da questo punto di vista, quasi allarmanti. Le notizie dalla Libia ci ricordano ogni giorno gli errori commessi dall’Occidente, Italia in prima fila, che fino a qualche mese fa osannavano un ridicolo e arrogante Gheddafi in nome dei buoni rapporti economici. Attualmente la stampa sta seguendo l’evoluzione delle nuove rivoluzioni arabe, soprattutto in Siria, dimenticando quasi del tutto i periodi di transizioni di Tunisia, ma soprattutto dell’Egitto. Le dichiarazioni del nuovo ministro degli Esteri egiziano Nabil el Arabi che sostiene di volere “promuovere i legami con l’Iran” perché “non lo considera un’entità nemica” non lasciano sperare in un futuro sereno per il Medio Oriente. Anche i risultati del referendum costituzionale del 19 marzo con una vittoria schiacciante del “sì” sostenuto dall’esercito, dal vecchio partito di Mubarak e dai Fratelli musulmani, meriterebbero una seria riflessione. Anche gli analisti più ottimisti che speravano per lo meno in un giusto equilibrio tra le forze legate al passato e all’estremismo islamico e le forze della rivoluzione rappresentate dai giovani, dai copti e da intellettuali di tendenza laica, ora si stanno ricredendo ed esprimono preoccupazione per le future elezioni. Preoccupazione che si aggiunge al fatto che sinora i candidati alla presidenza dell’Egitto sono platealmente anti-israeliani. Gli equilibri sono molto delicati e l’Occidente non deve cadere nella trappola dei Fratelli musulmani nella convinzione che possa esistere un’ala moderata e pronta ad affrontare la sfida democratica. Bene ha fatto Ugo Volli a ricordare la taqiyya, la dissimulazione, caratteristica fondamentale della Fratellanza. La presenza a Roma di un esponente di spicco dei Fratelli musulmani libici, Mohammed Abd el-Malik, conferma purtroppo quanto l’Occidente sia ingenuo nel credere che tutte, dico tutte, le alternative ai regimi arabi siano valide. Purtroppo non è così. Inoltre pensiamo semplicemente che cosa potrebbe accadere se all’ideologia già imperante nel mondo arabo a tutti i livelli della società si andasse ad aggiungere un’ideologia “istituzionalizzata” e “divinizzata” . Dobbiamo renderci conto che né l’Occidente né le popolazioni arabe trarrebbero alcun vantaggio dal mostro ambiguo e pericoloso dell’estremismo islamico dei Fratelli musulmani, legato a doppia mandata all’ideologia saudita e a chiunque non voglia una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese, in prima linea Hamas.