Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
" La settimana "per" l'apartheid e le sue ragioni. "
Cari amici, si è appena conclusa nei paesi anglosassoni una molto propagandata "settimana contro l'apartheid". Certamente l'apartheid è una bruttissima cosa; per chiarire le idee a chi non sapesse bene di che cosa si tratta vi ricopio una definizione abbastanza completa da internet (http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/a/a087.htm) :
"Dottrina razzista (anche nota come "sviluppo separato") elaborata dal Partito nazionalista del Sudafrica e adottata ufficialmente dopo la sua vittoria nelle elezioni del 1948. Portando alle conseguenze estreme il principio di esclusione della maggioranza nera dalla gestione politica del paese, affermatosi già dopo la costituzione dell'Unione sudafricana nel 1910, l'apartheid, tradotto legislativamente in una serie di norme che regolavano minuziosamente gli ambiti di residenza, di vita e di lavoro nonché i rapporti reciproci fra i quattro grandi gruppi etnici del paese (bianchi, neri, meticci, asiatici), si prefisse la rigorosa suddivisione della popolazione in insiemi sociopolitici e, in parte, territoriali (homeland), con l'esclusione dei gruppi non bianchi dalla partecipazione attiva alle scelte politiche. Una precisa normativa regolava le aree di necessaria convivenza e interazione fra i gruppi differenti (petty apartheid), specialmente in ambito urbano e nel settore produttivo moderno, e categoricamente vietato era il mescolamento biologico (proibizione di matrimoni e relazioni miste). "
Quel che qui non si dice e che altrove è proprio nascosto è che le leggi sudafricane sono ispirate alla legislazione nazista di Norimberga che espelleva gli ebrei dalla vita sociale e dalla Germania. Per questa ragione, oltre che per il comune senso di umanità, un ebreo non può che essere nemico dell'apartheid. Vi è un'altra ragione in realtà: che gli ebrei sono oggetti di apartheid in tutti gli stati arabi (http://www.americanthinker.com/2010/03/apartheid_is_alive_and_well_in.html) e quel che l'Autorità Palestinese (non solo Hamas) progetta nei territori di cui rivendica l'appartenenza è uno stato razzista di apartheid, in cui non solo non potrebbero in alcun modo risiedere gli israeliani, ma, come ha precisato più volte il loro presidente Mahamud Abbas, se come loro vogliono una forza di interposizione internazionale si dispiegasse fra Israele e i loro territori, non dovrebbe farne parte alcun ebreo, per esempio nessun soldato americano o europeo di religione ebraica (http://www.disclose.tv/forum/palestinian-president-no-jews-will-be-allowed-in-palestine-t28263.html) ; e naturalmente vendere "la terra palestinese" ad ebrei è reato capitale (sì, da pena di morte, avete letto bene: http://en.wikipedia.org/wiki/Palestinian_land_laws), eccetera. Insomma, la futura Palestina, se mai ci sarà, sarà certamente uno stato di apartheid. (Se vi interessa un nudo elenco di fatti su questo punto, guardate questo link: http://www.israelbehindthenews.com/bin/content.cgi?ID=3918&q=1 , se volete un'analisi più articolata, leggete questo pezzo di Shmuel Trigano, come sempre chiaro ed efficace: http://www.raison-garder.info/2011/02/le-racisme-annonce-du-futur-etat-de-palestine-shmuel-trigano/). Vi è poi una forte apartheid dei paesi arabi contro i palestinesi, di cui raramente si parla: mestieri proibiti, cittadinanze negate, cure mediche rifiutate (http://www.hudson-ny.org/1953/arab-apartheid) .
Ma la settimana contro l'apartheid non era contro i palestinesi, no, poveri cocchi – si sa che sono così buoni e possono fare quel che vogliono, anche tagliare la gola ai neonati e la colpa non è mai loro. La mobilitazione era contro Israele. Ora dire che in Israele vi è apartheid è la cosa più assurda del mondo: gli arabi israeliani votano esattamente come gli ebrei, senza alcuna separazione, hanno partiti e deputati, e naturalmente giudici, professori universitari, sindaci, pieni diritti politici e sociali e il libero accesso a tutte le opportunità offerte da una società aperta e modernissima come quella israeliana (http://www.raison-garder.info/2011/02/vous-avez-dit-apartheid-shmuel-trigano/). Naturalmente questo non vale che per coloro che godono della cittadinanza israeliana (sono il 20% della popolazione), non di quella palestinese, che ha le sue regole. Non è un caso che siano migliaia ogni anno i palestinesi che soprattutto a Gerusalemme chiedono di abbandonare l'AP e di diventare israeliani.
E allora perché la settimana dell'apartheid? Difficile da capire, in termini puramente razionali. Io però un'ipotesi ce l'avrei: questa è la settimana PER l'apartheid, fatta per discriminare e demonizzare gli ebrei e il loro stato. Non se ne rendono conto, almeno non tutti, i bravi progressisti delle università americane che si indignano per "i crimini dell'occupazione" e fanno campagna per il boicottaggio delle merci israeliane. Ma sono gli eredi di coloro che scrissero e applicarono le leggi razziali di Norimberga e applicano oggi il vecchio slogan del dottor Goebbels "Kauf nicht bei Juden", "Non comprate dai giudei" (http://www.jpost.com/Opinion/Op-EdContributors/Article.aspx?id=197280)
Ugo Volli