martedi` 26 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Giulio Meotti e la morale degli scrittori israeliani 24/03/2011

Copia di e-mail inviata a Giulio Meotti:

Caro Giulio, grazie agli amici di Informazione Corretta -che lo hanno pubblicato, per di più tradotto in italiano-  ho appena terminato di leggere il Tuo articolo "Gli scrittori immorali di Israele".
Quanto scrivi è da me condiviso in pieno: è da anni che, sia pure a prezzo di incredibili contorsionismi mentali, cerco di distinguere tra l'opera degli scrittori, cui Ti riferisci e da me tanto amati, e le loro posizioni  politiche; queste ultime non limitate alla critica, più che legittima, a  questo o a quell'atteggiamento del Governo israeliano in carica, ma estese al modo stesso di essere di Israele, al suo porsi sulla scena internazionale. Mi sono sempre ripetuta che, nei loro romanzi, c'è un amore patriottico troppo forte, per essere scalfito dalle sciocchezze (mi viene da chiamarle come minimo così) che essi inevitabilmente pronunciano nel corso di un'intervista  o di una trasmissione andata in onda nei Paesi occidentali. In fondo, gli scrittori, per vendere i loro libri, anzitutto in Europa, debbono legare l'asino dove vuole la propaganda antisraeliana, assai fiorente, mentre l'informazione di Israele su se stesso semplicemente non esiste (amore per il politicamente corretto portato alla paranoia, presunzione di essere nel giusto e dunque sprezzante scrollata di spalle alla sola prospettiva di spiegare le proprie ragioni? Chi lo sa.... ); inoltre, lo si ammetta o meno, essi, al di là dell'atteggiamento informale, si sentono prime donne e dunque persone a responsabilità assai limitata, legittimate a spararle più grosse che possono. In fondo poi, mi sono detta più volte, né Grossman, né Oz si sono sognati, ai loro tempi, di firmare lettere di rifiuto a combattere  nei cosiddetti Territori, assurgendo così agli onori della cronaca, come hanno fatto, viceversa, altri. Grossman, tra l'altro, come Tu ricordi, ha avuto un figlio eroicamente morto nella guerra del 2006.
Tuttavia l'atteggiamento descritto, da parte di questi Autori, ha finito per provocare in me un misto di dolore, imbarazzo, rabbia. Si allontanano dall'ethos del loro Paese. Non a caso il cosiddetto partito degli scrittori alle ultime elezioni ha rimediato una figura "barbina". Ciò avrà pure un qualche significato, in un Paese che ama la lettura e sembra poco dedito al... Grande Fratello.
Da ultimo Oz. A morti (della strage di Itamar) ancor caldi, egli manda il suo romanzo più importante, che non fatico a paragonare a "Guerra e Pace", a un personaggio che ha ordinato stragi di israeliani, che non si è mai pentito del proprio odio antiebraico, anzi -tant'è che si è fatto fotografare sorridente accanto a Samir Kuntar, l'infanticida sciaguratamente liberato e lasciato in vita dagli israeliani -.  So bene che da tempo, in Israele, c'è chi pensa a Bargouti come la figura di punta per un futuro accordo di pace, data la popolarità di cui gode -evidentemente la storia non insegna mai nulla-, ma ciò non toglie che questi sia un terrorista che non merita certo l'omaggio di un grande scrittore; tanto più che non sarà mai in grado di apprezzare quel gesto: lo strumentalizzerà pro domo sua, ritenendolo, tra sè e sé e magari con i suoi, indice di debolezza. Incredibile atteggiamento da parte di Oz, il quale, all'epoca del celebre incontro di Ginevra di alcuni anni fa, tra intellettuali ed esponenti politici palestinesi ed israeliani, si stupì e si sdegnò che , mentre gli israeliani riconoscevano la versione palestinese della storia, la "controparte" si rifiutava, anche solo in linea teorica, di pensare a fare altrettanto.
Beata corenza.
                                        Un cordiale saluto.  Mara Marantonio


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT