Buongiorno,
ho trovato molto interessante l'analisi di Piera Pister sulla strage di Bologna, ma perchè scrivere in maniera generica che in Italia "il potere giudiziario non è indipendente dal potere politico"? detta così sembra che dipenda dal governo come in Iran o a Cuba. Perchè non scrivere chiaramente che il potere giudiziario è legato strettamente a UNA parte politica, quella parte che ha mentito prima su le fosse di Katyn, poi sulle foibe, poi su Budapest nel 56, poi sulle guerre arabo israeliane, poi sul terrorismo e che ancora in anni recenti mandava i suoi esponenti a braccetto per Beirut con i leader di Hizbullah.
Cordiali saluti,
Andrea Bozzo
Gentile lettore,
Mentre scrivevo la conclusione dell’articolo in questione, sul silenzio che avvolge la strage di Bologna, pensavo proprio ad un possibile appunto da parte dei lettori, simile a quello che Lei mi fa. In effetti non pensavo piu’ alla nostra Italia, dove i giudici sono quasi tutti di stampo cattocomunista, ma con un volo pindarico avevo in mente uno stato liberale, democratico e sovrano in cui i poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario fossero distinti ed indipendenti, come era l’Italia nell’800 ai tempi di Cavour. Ma della sua nobile eredita’, ne abbiamo fatto scempio, non abbiamo saputo apprezzarla. Faccio solo riferimento alla sua politica estera di alleanza con Napoleone III di Francia, alla Breccia di Porta Pia, alla liberazione del Ghetto ebraico e a Roma capitale. E il suo principio netto di separazione tra Chiesa e Stato contro ogni clericalismo per dire si’ alla religione e no alla religione di stato.
L’Italia e’ una giovane e sofferta democrazia e, anche se che le cose sono cambiate perche’ gli Italiani hanno elettoralmente detto no agli estremismi di Destra e di Sinistra, si assiste ancora oggi ad uno spettacolo squallido dell’accanimento del quarto potere, ossia dei Media, e del potere giudiziario dei giudici politicizzati, contro il Primo Ministro, Silvio Berlusconi; come ieri vergognosamente si accanivano contro Oriana Fallaci che non e’ potuta piu’ rientrare in Italia se non da morta. Mentre agli stessi giudici non interessa la cosa pubblica, ne’ la sicurezza dello stato, ne’ tantomeno il bene del paese. Sono una categoria screditata, anche se mi piace pensare con ammirazione all'onorabilita' dei quei "ragazzacci in toga" di Venezia, che hanno dato lustro all'Italia, come il giudice Mastelloni che era pronto a scattare le sue manette ai polsi di Arafat.
Agli Italiani purtroppo, hanno fatto per piu’ di mezzo secolo il lavaggio del cervello soprattutto nelle scuole, e molta acqua dovra’ passare sotto i ponti per riequilibrare le loro menti e liberarle da tutti gli stereotipi e slogan a cui nemmeno eccelse menti si sottraggono, Umberto Eco ne e’ un esempio. E’ una generazione che si e’ formata a scuola su quei libri di testo che hanno tenuto gli studenti lontani da una seria e imparziale indagine storiografica. I giudici dovrebbero essere giusti, imparziali e occuparsi di cose serie, invece le loro menti sono guaste, la loro ideologia e’ talmente radicata, che non riescono a vedere dove sta il marcio.
Lei ha menzionato anche un'altra strage, quella delle Foibe, che meriterebbe un'altra approfondita trattazione, e della cui infamia io stessa sono venuta a conoscenza quando ci siamo trasferiti a Trieste, venti anni fa, troppo tardi, non ne sapevo nulla malgrado i miei studi di Storia Moderna e Contemporanea, all’Universita’ di Roma da cui mi sono sentita tradita. Si’ avevo letto le pagine da brivido de “L’sola” di Giani Stuparich, uno scrittore triestino che descrive bene le caratteristiche geologiche del Carso con le sue profonde voragini che arrivano giu’ giu’ fino alle viscere della terra, ma non avrei mai pensato che gli uomini di Tito, potessero arrivare a tanto. Si’, il Quarto Potere dei media incluso quello di Hollywood ha veramente un potere deviante, lo stesso Tito non aveva la faccia fascinosa di Richard Burton sullo schermo?!
La ringrazio moltissimo dell’interesse
Piera Prister Bracaglia Morante