La stazione di Bologna Italo Toni, Graziella De Palo
Perche’ ancora si tace sulla strage di Bologna, che sia ancora in vigore il Lodo Moro?
La recente ed attenta lettura dello studio di Ephraim Nissan, “The Paradox of the Italian Jewish Experience in 1990-2010” (il testo in italiano è su IC) in cui l’autore ci offre una panoramica degli avvenimenti della Storia Italiana di quegli anni, dalla strage di Bologna, e suo collegamento con la guerra del Libano e l'uccisione a Beirut dei due giornalisti italiani, Graziella De Palo e Italo Toni; all'attentato della sinagoga di Roma con l'assassinio di Stefano Tache';nonche' la chiamata in causa dei suoi protagonisti, da Pertini a Cossiga, mi ha indotta a scrivere ancora sulle stragi che hanno lordato l’Italia del sangue di tanti Italiani per tenere viva l'attenzione su argomenti che l'establishment vorrebbe che si dimenticassero.
L’Italia piuttosto renda giustizia alle tante vittime del terrorismo palestinese, non solo dedicando viali in loro nome, come viale Stefano Tache’,viale Graziella De Palo e viale Italo Toni, quasi per mettersi a posto le coscienze e per dar un contentino a quanti reclamano verita’ e giustizia, ma piuttosto dia segni di vita e di dignita’ nel riaprire il processo sulla strage di Bologna, nel rimuove il segreto di stato e nel rettificare l’istruttoria processuale, per ribaltarne la sentenza che assolveva i veri autori del crimine. La strage era di matrice palestinese, non c’e’ ombra di dubbio, con connivenze non solo locali, connesse con il terrorismo tedesco e arabo, ma anche sovietiche, visto che in quel periodo l’URSS foraggiava l’Italia e precisamente il PCI e il PSIUP con una marea di rubli che la mafia provvedeva a convertire in lire. Inoltre erano presenti molti agenti del Kgb sparsi nel territorio italiano.
Ormai la verita’ e’ emersa ed e’ evidente che debba solo essere resa ufficiale con una nuova sentenza, un primo passo anche per far luce sulla morte dei due reporter italiani, Graziella De Palo e Italo Toni, che sicuramente avevano messo le mani su un materiale scottante ed e' per questo che furono messi a tacere per sempre; per far luce successivamente anche sulla strage del treno Italicus del 1974,"rivendicata da Ordine Nero", ma su cui stranamente viaggiava Aldo Moro che gia’ da allora era nel mirino dei suoi assassini e che subi’ un primo avvertimento, dato che dopo la partenza del treno da Roma, fu fatto scendere per essere ricondotto in ufficio, con il pretesto che dovesse firmare degli importanti documenti, mentre il treno si rimetteva in moto avviandosi verso la fatale esplosione; e anche sulla strage del treno di Natale, rapido 904, del 1984, anch’essa attribuita ai neofascisti, su cui e’ scesa un cortina di silenzio. Da tempo chiediamo la riapertura del processo sulla strage di Bologna perche’ e’ il piu’ clamoroso ed evidente errore giudiziario del secolo, e lo abbiamo chiesto proprio dalle colonne di Informazione Corretta. Altrimenti, a tutti gli effetti l’Italia, come ha dichiarato, Francesco Cossiga, sarebbe un paese a sovranita’ limitata, cioe’ una democrazia azzoppata dai vari governi democristiani e cattocomunisti che hanno flirtato con le canaglie palestinesi, a suon di baci, abbracci e tappeti rossi, per ricevere in cambio, bombe e stragi.
E in ultimo l’umiliazione del ricatto e della capitolazione.
Graziella De Palo e Italo Toni erano i due giornalisti italiani che trovarono la morte a Beirut il 2 settembre 1980 e che sparirono nel nulla, un mese dopo la strage di Bologna, perche’ sapevano troppo sul traffico d’armi di fabbricazione sovietica che partivano dal Libano e rifornivano in Italia terroristi palestinesi e brigatisti rossi.
Erano diventati scomodi e dovevano essere eliminati senza lasciare traccia. E cosi’ fu. Dimenticati da tutti nel clima torbido degli opposti estremismi della P2 e della P38 in cui neofascisti e brigatisti guazzavano bene, e in cui sembravano a loro agio convivere, ciascuno dalla propria angolazione.
Per cui nella confusione generale, altre stragi furono camuffate e fatte passare per nere. Mentre l’Italia era gia’ capitolata da tempo, in quanto quei governi cattocomunisti erano gia’ scesi a patti con i terroristi palestinesi.
Ormai la strage di Bologna non e’ piu’ un mistero: 1) Ci sono testimonianze eccellenti come quelle dell’emerito presidente, Francesco Cossiga, ormai defunto e di Abu Sharif, rappresentante in capo in Italia, del Fronte di Liberazione della Palestina di George Habash che hanno testimoniato, coram populo, che la strage di Bologna era di matrice palestinese. 2) Ci sono gli archivi della Commissione Mitrokhin, interpartitica (dal nome dell’archivista russo del Kgb Vasili Mitrokhin, che fuggi’ a Londra e fece una serie di rivelazioni sullo spionaggio russo) ricchi di materiale sufficiente per riaprire il caso. 3) C’e’ Il dossier Mastelloni, dal nome del magistrato di Venezia che indagava sulle armi ed esplosivi, mandati dal Libano da Mario Moretti (implicato nell’assassinio di Moro) e approdati nel Settembre 1979 sul litorale di Venezia. Lo stesso emise un mandato di cattura contro Arafat e ha deposto come teste nella Commissione Mitrokhin.
Che il Lodo Moro sia tuttora in vigore? Se il caso fosse avvenuto qui negli Stati Uniti, di fronte all’evidenza, gia’ si sarebbe riavviato il processo, perche’ la democrazia americana e’ piu’ forte, ma in Italia tuttora la riapertura del processo per la strage di Bologna incontra degli ostacoli, sia perche' il potere giudiziario non e' indipendente dal potere politico, e sia perche'chiamerebbe in causa forze oscure di ordine internazionale che sono potenti e sovrastanti, tanto da permettersi di interferire nella sovranita’ dello stato. Sta a noi Italiani contrastarle e l’anniversario dei 150 anni dall’Unita’ d’Italia serve da incoraggiamento.
Piera Prister Bracaglia Morante