LIBERO - Angelo Pezzana : " Scacco ai terroristi. Israele mostra le foto dei bimbi massacrati"
Angelo Pezzana
Lo sterminio della famiglia Fogel,padremadre etre figlisgozzati con l’abilità e la precisione di un macellaio mentre dormivano nella loro casa nel villaggio di Itamar, a pochi chilometri da Nablus, dimostra purtroppo quanto sarà ancora lunga la strada che porterà alla fine del conflitto tra Israele e il mondo arabo. Scriviamo non a caso “mondo arabo” invece diPalestina, perché ormai soltanto più gli odiatori dello Stato ebraico, o chi è in palese malafede, possono ancora ritenere che l’Anp di Abu Mazen sial’eccezione cherappresenta il dialogo, mentre Hamas, Hezbollah, Iran e tutti gli altri Stati della regione, siano essi soli a essere catalogati fra gli oppositori della pace con Israele. D’altra parte le Brigate al Aqsa, che hanno rivendicato l’eccidio, non sono altro che il braccio armato dell’Anp, mentre l’immagine rassicurante chedi AbuMazenci è stata fornita in questi anni non ha nulla a che vedere con la sua reale gestione della politica palestinese. Ai cosiddetti martiri suicidi vengono dedicate piazze, manifestazioni sportive, per ricordarne l’eroico sacrificio, indicandoli alle giovani generazioni quali modelli da imitare. Nelle scuole si insegna che la società palestinese onora chi uccide ebrei, anche se moriranno il loro gesto porterà alla famiglia un vantaggio economico, perché la loro morte verrà ricompensata in denaro. Lo sterminio della famiglia Fogel non è stata l’opera di un fanatico isolato, ma la realizzazione compiuta dell’insegnamento della cultura di odio che il mondo arabo continua a seminare nel silenzio irresponsabile dell’Occidente. Ma questa volta c’è una novità, cheproviene da Israele, evorremmo dire a voce alta, finalmente. Per la prima volta le immagine di quei poveri resti non sono state occultate, riposte in bianche lenzuola, lontane dalla curiosità morbosa dei media, come sempre avveniva dopo ogni attentato, secondo la tradizione che in Israele non permette l’esposizione pubblica dei propri morti, un insieme di pudore e di rispetto per le vittime innocenti. No, questa volta, i famigliari sopravvissuti e gli amici dei Fogel hanno detto basta a questo riserbo che avrà pure voluto essere una forma di rispetto, ma che in realtà impediva all’opinio - ne pubblica mondiale di provare orrore di fronte a quei corpi sgozzati come animali. Anche il ministro per l’informazione Edelstein è d’accordo e ha ordinato la divulgazione delle immagini. Già domenica mattina su internet, sui siti più attenti al terrorismo arabo, erano girate le immagini di Udi e Ruth Fogel, i genitori, Hadas, la piccola di soli tre mesi, di Elad, tre anni e di Yoav di undici, tutti in un lago di sangue, sgozzati mentre dormivano. Il mondo, inorridito, li sta guardando, e forse, finalmente, comincerà adarsi qualche spiegazione sul perchè il cammino verso la pace è così difficile. E forse la smetterà di chiedere conto a Israele, come finora è quasi sempre avvenuto. Una tradizione si è interrotta, Israele mostra i volti dei suoi morti perché il mondo sappia a quali risultati porta la politica di odio che i suoi nemici seminano ogni giorno, lo fa con dolore, immaginiamo lo strazio nel vedere le immagini di quei corpi pubblicate in tutto il mondo. Ma è quello che andava fatto, le regole dell’infor - mazione globale non prevedono il rispetto dei sentimenti. Se così era stato finora, da oggi non lo sarà più. Israele non sarà più solo a piangere i suoi morti, adesso quei corpi sgozzati li abbiamo tutti negli occhi, dovevamo vederli per capire. Così è avvenuto. |