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Macellazione animale e umana 14/03/2011

Leggo sempre volentieri le sue "Cartoline da Eurabia", vere e proprie cartine al tornasole della nostra (pietosa) situazione.

Ma ho trovato stridente leggere nella sua " Eurauschwitz" di un presunto vegetarismo di Hitler. Hitler NON era vegetariano; o almeno così sembra . La Società Vegetariana Britannica sostiene ad esempio che i nazisti abbiano chiuso le associazioni vegetariane tedesche come la "Vegetarier-Bund Deutschlands".

Qualunque sia la verità, da vegano filoisreliano, sionista, non ebreo ma niente affatto antisemita, le posso assicurare che la mia posizione contraria a tipi particolari di macellazione come quella ebraica e islamica va insieme a una contrarietà più generale all'alevamento e uso di animali, con cui evidentemente si può essere d'accordo o in disaccordo.

Campagne contro un tipo particolare di macellazione possono avere in effetti caratteri antisemiti, e mi trovo d'accordo con Lei sul fatto che per un bovino non debba esserci una grande differenza tra la macellazione rituale ebraica e il più europeo chiodo sparato in fronte.

Meglio a questo punto, secondo me, essere coerenti e dirsi del tutto contrari o favorevoli alla macellazione, senza inutili ipocriti distinguo come quelli di qualche pseudo amante degli animali del martedì pomeriggio. Di fronte a una scelta di quel genere, persino a un umano la differenza non sembrarebbe poi così grande: scegliere di che morte morire è difficile senza un qualche imbarazzo.

Su questo la posso tranquillizzare: spero che in un futuro, ahimé lontano e utopico, non si tagli più il collo ai bovini né si allevino animali di qualunque specie per scopi umani per i quali potrebbero benissimo essere sostituiti dalle valide alternative esistenti; ma parlo di tutti gli animali, non solo quelli allevati in Israele o mangiati da ebrei.

Addirittura, ho sentito che proprio gli ebrei della diaspora e i sopravvissuti abbiano i contributi più importanti al "movimento"o a questa "cosa" animalista che nemmeno io so bene come definire; a me viene in mente solo I.B.Singer, immagino soprattutto per una mia povera conoscenza dell'argomento.

Un saluto,
Gabriele

risponde Ugo Volli:

Guardi, io sono vegetariano da molti anni e condivido perfettamente la sua posizione di profondo rispetto per la vita animale. L'ebraismo crede che prima della "violenza" (in ebraico la parola è Hamas) che condusse al diluvio, gli uomini erano vegetariani e la concessione di mangiare carne fu data per dare sfogo al carattere violento degli umani. Peraltro la macellazione ebraica, dati i tempi era la più pietosa, e nel Pentateuco vi è un'esplicita proibizione di imporre sofferenze inutili agli animali, per esempio di batterli o ucciderli senza una ragione. Credo sia la sola religione in cui vi è un esplicito comandamento in questo senso.
Detto questo, io non mi scandalizzo per la misericordia dei legislatori (anche se i macelli comuni non mi sembrano affatto meglio di quelli ebraici e il trauma vero è l'uccisione, non l'uccisione senza stordimento. Mi meraviglio che gli stessi legislatori non abbiano nulla da dire contro lo sgozzamento di esseri umani, trattati con la tecnica della macellazione islamica. Credo che ammazzare un essere umano, un bambino, un neonato, per puro odio sia molto più grave che uccidere un animale (in questo o quel modo) per cibarsene.

Ugo Volli


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