Secondo le recenti cronache, sarebbe al momento di 13 morti e oltre 140 feriti il bilancio degli scontri tra cristiani e fondamentalisti musulmani che da alcuni giorni infuriano in un quartiere povero a maggioranza cristiana della città del Cairo. I cittadini cristiani copti egiziani erano scesi in strada per protestare contro la distruzione della chiesa di San Mina e San Giorgio, data alle fiamme da migliaia di estremisti islamici nel villaggio di Soul lo scorso 5 marzo. In base alle testimonianze, le vittime sono state uccise con colpi d'arma da fuoco e i fondamentalisti hanno anche lanciato bottiglie molotov contro le abitazioni e appiccato il fuoco a magazzini e negozi del quartiere cristiano.
Il pretesto per distruggere la chiesa sarebbe stato motivato (sit venia verbo, per dirla con il Prof. Ugo Volli) dalla relazione tra un cristiano copto, Ashraf Iskander, con una ragazza musulmana. Il padre della ragazza si è rifiutato di sacrificare la figlia e di uccidere il fidanzato, nonostante le pressioni (!!) della comunità islamica. La situazione è precipitata quando un cugino della ragazza ha deciso di uccidere lo zio per aver preferito la vita della figlia (!!!) all’onore della famiglia. L’omicidio ha portato il fratello della donna a vendicare la morte del padre uccidendo il cugino. Della catena di omicidi che ha caratterizzato la faida tra fondamentalisti islamici, la comunità musulmana addebitato la responsabilità… ai cristiani. Che amorevole senso di religiosità, signora Barbara Spinelli!
L’episodio, a mio avviso, è rivelatore di cosa ci dobbiamo aspettare noi occidentali se certi nostri politicanti da due soldi continueranno a lisciare il pelo agli assassini. Per oltre mezzo secolo, si è fatto finta di credere che tutto il problema delle violenze in Medio Oriente fosse legato alla soluzione della questione palestinese. Ora è chiaro, a chiunque non giri lo sguardo dall’altra parte, che l’ipotesi di un accordo tra l’Autorità Nazionale Palestinese ed il Governo israeliano avrebbe sui fondamentalisti in mezzaluna lo stesso effetto pacificante che la cessione dei Sudeti ebbe nel 1938 su Hitler ed i suoi scagnozzi in svastica. A dispetto di Sergio Romano, non mi stanco di fare riferimenti storici sul passato, rispondendo a chi come l’ex ambasciatore obietta che oggi la situazione è diversa con una frase celebre del filosofo americano George Santayana: «chi dimentica il passato sarà condannato a riviverlo». Come nel 1938 Arthur Seyss Inquart fece largamente rimpiangere in Austria i governi autoritari di Engelbert Dollfuss e del Dott. Kurt von Schuschnigg, ci troveremo oggi noi europei a rivalutare positivamente l’ex Presidente egiziano Hosni Mubarak in quanto chi si appresta a sostituirlo condivide con i nazisti la tracotante smania di dominio assoluto sui popoli del mondo, il razzismo, l’odio per la democrazia, per la civiltà occidentale ebraico-cristiana e per la elementare pietà umana. E lasciamo pure le varie Barbare Spinelli libere di continuare a vaneggiare circa la perfidia dei sionisti e l’amore e la tolleranza degli estremisti islamici; non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
Cordiali saluti
Luigi Prato