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La Repubblica Rassegna Stampa
08.03.2011 Tradotta in italiano la Genesi a fumetti di Roger Crumb
Intervista di Luca Raffaelli

Testata: La Repubblica
Data: 08 marzo 2011
Pagina: 58
Autore: Luca Raffaelli
Titolo: «Basta con Fritz e la droga. Ho disegnato la Genesi come un film di Hollywood»

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 08/03/2011, a pag. 58, l'intervista di Luca Raffaelli a Robert Crumb dal titolo "Basta con Fritz e la droga. Ho disegnato la Genesi come un film di Hollywood".


Roger Crumb, la copertina dell'edizione italiana della Genesi a fumetti

La notizia della pubblicazione della Genesi a fumetti di Roger Crumb e della sua traduzione in ebraico è stata diffusa quaoche giorno fa da IC. Per leggere il commento di Aldo Baquis, cliccare sul link http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=24&sez=120&id=38694

Ecco l'intervista a Roger Crumb:

La Bibbia disegnata dal più irriverente autore di fumetti. Potrebbe sembrare una provocazione, oppure il segno di una inattesa conversione. E invece non è né l´una, né l´altro. Il libro della Genesi illustrato da R. Crumb (Mondadori, 224 pgg., E. 19) è l´opera che non ti aspetti: una versione a fumetti che riporta fedelmente il testo originale (nella traduzione e cura di Giannantonio Borgonovo). E senza nessuna trasgressione. Certo, Crumb (67enne di Philadelphia) non è Doré (anche se il confronto artistico regge) e nei suoi disegni si può intravedere una sorridente laicità. Padre del fumetto underground, Crumb in Italia è noto soprattutto per aver creato Fritz il gatto, personaggio che ha vissuto in pieno i tempi della liberazione sessuale e che un cartone animato, agli inizi degli anni Settanta, fece diventare popolare come il "pornogatto". Un artista fuori del sistema come Crumb non poteva appoggiare un´operazione (commerciale) come quella: così in una storia fece uccidere Fritz da una sua amante. Finiti i tempi alternativi, l´arte di Crumb ha continuato a galoppare, affrontando i temi più diversi (dalla religione alla storia d´America, dalla musica al sesso) in maniera appassionata e anticonformista.
Mister Crumb, perché ha deciso di illustrare la Bibbia? Nell´intervista pubblica al festival di Angouleme lei ha detto ridendo "l´ho fatto per i soldi". Ma, appunto, rideva.
«Però è una risposta vera. Per molto tempo ho pensato a una rivisitazione della storia di Adamo ed Eva, ma non ero contento del risultato. Il testo originale è già così forte e strano che una satira non ha senso. Un giorno ne ho parlato con un agente che mi ha proposto 250mila dollari per illustrare l´intero libro della Genesi. Senza pensarci risposi "Okay!", perché era davvero una bella somma. Poi sono venuti i quattro anni di lavoro più duri per me. Che fatica è stata!».
Sarà una risposta vera, ma non può essere la sola.
«Okay: a parte i soldi, ho sempre avuto passione per l´antica civiltà mesopotamica e anche per la Genesi. Poi lavorando al progetto la mia passione si è trasformata, anche perché dovevo imparare a conoscere il testo nei dettagli. E più lo studiavo, più mi si rivelava, diventando trasparente».
Con quali effetti?
«C´è stata una fase in cui l´ho odiato per la sua prepotente, barbarica e patriarcale moralità. È stato un passaggio, però. In seguito la mia visione è stata più neutra, e l´ho visto come una vivida rivelazione dei tempi e dei luoghi in cui ha preso origine».
E alla fine qual è il sentimento che le è rimasto?
«Il sentimento è che, wow, è davvero pazzesco che ancora oggi ci siano persone che lo prendono seriamente come fonte di guida spirituale e morale».
Come ha affrontato un impegno così particolare?
«Mi sono dovuto mettere in isolamento totale per periodi di sei settimane o due mesi. È stata mia moglie Aline che ha organizzato tutto e l´ha reso possibile. In quei periodi solo Aline sapeva dove fossi. Ed è stato bello. Mi è piaciuto tanto».
Ci sono stati brani, capitoli, che le hanno causato difficoltà particolari o che l´hanno colpita in modo particolare?
«L´episodio di Onan e sua moglie Tamara, dove Onan disperde per terra il seme, mi ha messo in difficoltà: come potevo illustrare quest´uomo che si masturbava se avevo deciso di non mostrare organi sessuali?».
Perché l´aveva deciso?
«Perché avrebbe limitato il mio pubblico e poi perché non ce n´era il bisogno. Comunque il problema di Onan l´ho risolto disegnandolo di lato. Le scene che mi hanno colpito sono molte. La Genesi è piena di scene intense, di sesso e di violenza, amori e tradimenti, come tutti i film popolari di Hollywood».
Ritiene che questo suo lavoro sia il segno di un suo cambiamento, oppure che sia la normale continuazione della sua lunga esperienza fumettistica?
«Penso che questo libro mostri quanto sono cambiato negli anni. Ora ho più pazienza, lavoro lentamente, e non sono obbligato a esprimere la mia personale angoscia».
Come vede l´evoluzione del fumetto di questi ultimi tempi?
«I "graphic novel" ormai sono considerati Arte e Letteratura con la maiuscola. Quando io ho cominciato, i fumetti non erano ben visti. Le ragazze non erano affatto impressionate quando tu dicevi loro che disegnavi fumetti. Ora la situazione è cambiata».
Che influenza hanno nel suo lavoro e nella sua vita il cinema e la letteratura?
«Il cinema influenza istintivamente ogni autore di fumetti. Per quanto riguarda i libri negli ultimi 20 o 30 anni sono diventato un avido lettore. Soprattutto di testi storici, giornalistici e autobiografici. Raramente leggo romanzi, mai gialli o fantascienza».
Com´è cambiata la sua vita da quando, nel 1991, ha deciso di trasferirsi nel sud della Francia?
«Non molto, a parte il fatto che ho vent´anni di più e meno desideri sessuali. Non sono mai stato coinvolto nella vita francese. Non parlo neanche bene la lingua. La maggior parte del tempo sto nella mia camera con la mia roba».
E gli Stati Uniti come li vede da lontano?
«Ci vado in media una volta l´anno. Quel che mi colpisce è come siano indiscreti gli americani in confronto ai francesi. Ho capito quanto siano persuasivi gli effetti del business aziendale sulla vita delle persone».
E l´Italia?
«Sono stato tentato di vivere in Italia, ma mi hanno detto che il servizio postale non è affidabile. Io non posso vivere dove non c´è un servizio postale efficiente».
La sua esperienza con la droga è stata importante?
«Ho fatto uso di Lsd per la prima volta nel giugno del 1965 ed è stato fondamentale. Niente è stato più lo stesso. L´Lsd ha avuto grandi effetti. Non che io la raccomandi a nessuno. È un rischio. Tu ti metti a scherzare con la tua mente. Penso che i miei viaggi con l´Lsd (circa 15 in tutto) abbiano favorito la mia capacità artistica ma abbiano compromesso la mia capacità di affrontare la vita».
Si è mai pentito di aver ucciso Fritz il gatto?
«No».

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