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Ugo Volli
Cartoline
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I soldi dividono, ma i veri ideali (antisemiti) uniscono 06/03/2011

Cartoline da Eurabia,
di Ugo Volli

"I soldi dividono, ma i veri ideali (antisemiti) uniscono"



Che peccato, cari amici, che peccato. Anche se il loro popolo li incita tutto il tempo a riunirsi, li implora di fare fronte comune, Fatah e Hamas continuano a litigare di brutto. Si ostinano. Si incaponiscono. Che peccato!

Certo, sono alti i motivi ideali che li muovono. Pensate che l'altro giorno la "polizia" di Hamas (non mi permetterei mai di chiamarli squadristi, ma insomma...) si è presentata armi alla mano nella sede di Gaza della Palestine Investment Bank e ha prelevato, diciamo così, 250 mila dollari dal conto del Palestine Investment Fund, di proprietà dell'Autorità Palestinese, col pretesto, pardon, con la fondata previsione giuridica che questo fondo aveva esportato illegalmente dei soldi fuori Gaza, cioè a Ramallah. Che brutto fondo! E però anche gli squadristi, pardon poliziotti di Hamas, che maniere... Un funzionario della Palestinian Monetary Authority, che per sua fortuna abita dalle parti di Ramallah, ha definito l'azione degli eroici miliziani di Hamas "rapina a mano armata" (http://www.haaretz.com/news/international/gaza-strip-banks-close-in-protest-of-hamas-cash-seizure-1.346890). Quelli di Hamas, se fossero un po' più colti in materie differenti dal Corano, potrebbero replicare con la famosa battuta di Marx (quello sbagliato, Karl, non Groucho): "che male c'è a rapinare una banca, al confronto del fondarne una?" Ma non mi risulta che siano abbastanza informati – o forse non sono abbastanza spiritosi. Chissà se nel Corano si ride... Nella Torah c'è addirittura un personaggio, Itzhak o Isacco, il cui nome significa riderà... e infatti gli ebrei amano ridere... Fatto sta che tutte le banche di Gaza hanno proclamato una specie di serrata di protesta per la "rapina a mano armata". Che da quelle parti non è la prima e – possiamo immaginare, non sarà l'ultima.

E' un peccato, sì che non si mettano d'accordo, proprio un peccato. La loro giusta lotta di popolo contro il nemico imperial-colonial-demo-pluto-sionista ne trarrebbe grande beneficio. Ma per fortuna su altre cose che non siano i soldi non hanno difficoltà a trovarsi in sintonia. Per esempio sul fatto che i timidi tentativi di informare i bambini palestinesi sulla Shoà proposti dall'agenzia dell'Onu per i rifugiati (UNRWA) per controbattere le accuse di complicità col terrorismo, vadano rifiutati con la massima energia: non permetteremo che le menti dei nostri figli siano avvelenati con queste storie, ha proclamato il "ministro dell'istruzione" di Gaza. E infatti l'UNRWA continua a usare i libri di testo dell'autorità palestinese, in cui non si fa affatto menzione della Shoà. (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/142661) In cambio in tutte le biblioteche scolastiche dei territori governati dai palestinesi, a Gaza come in Cisgiordania, si trovano copie dell'importante libro tratto dalla tesi di dottorato dal presidente dell'Autorità Palestinese, Mahmud Abbas (Abu Mazen per gli amici e i camerati di terrorismo), intitolato "al-Wajh al-Akhar: al-’Alaqat as-Sirriya bayna an-Naziya wa’s-Sihyuniya" (traduzione letterale: "L'altro lato: le relazioni segrete fra il nazismo e la leadership del movimento sionista"; ne trovate qualche estratto qui: http://www.biblediscovered.com/palestinian-facts/who-is-mahmoud-abbas-abu-mazen/). La tesi di dottorato, per la cronaca, è stata ottenuta all'università internazionalista Lumumba di Mosca e il relatore di Abbas era il funzionario del KGB Yevgeny Primakov (http://en.wikipedia.org/wiki/Mahmoud_Abbas). Grande maestro per un grande allievo, non vi pare? Il fior fiore della sensibilità democratica...

Ma insomma, almeno su questo sono d'accordo. Insomma, come vedete, i soldi dividono, ma gli ideali (antisemiti) uniscono

Ugo Volli


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