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Informazione Corretta Rassegna Stampa
03.03.2011 In Polonia è impossibile negare la Shoà
di Michael Levi

Testata: Informazione Corretta
Data: 03 marzo 2011
Pagina: 1
Autore: Michael Levi
Titolo: «In Polonia è impossibile negare la Shoà»

In Polonia è impossibile negare la Shoà
di Michael Levi

Plock è una graziosa città situata a ovest di Varsavia, su una collina lungo il principale fiume Polacco Vistula che attraversa il paese dalla sorgente nei Monti Tatra, nel sud est,  fino alla foce nel Mar Baltico a nord-ovest.

Prima della seconda guerra mondiale e prima della Shoah, la città di Plock aveva una grande e vibrante comunità ebraica, con oltre 10.000 membri, le cui origini risalgono al tredicesimo secolo e che nel 1939 rappresentava quasi il 30% della popolazione della città. Nelle vicinanze  di Plock vi è la cittadina natale del padre del moderno stato di Israele David Ben Gurion,  e di uno dei fondatori dei primi Kibbutz israeliani, Shlomo Levkovitz Lavi.
Nel settembre del 1939 la vita quotidiana e le speranze della comunità ebraica di Plock furono improvvisamente interrotte dall'invasione nazista tedesca. La situazione precipitò poi nel settembre 1940, quando nel ghetto di Plock subì la stessa sorte di tutte le comunità ebraiche in Polonia e di tutte le città della Polonia in quel triste periodo. Più di 10.000 persone furono stipate nel centro della citta’ in pochi edifici, lasciati senza cibo sufficiente  e in carenza di medicinali, in gravi condizioni nel tremendo freddo dell’  inverno Polacco. Tra il 20 Febbraio e 1 Marzo 1941, il ghetto di Plock fu liquidato in un'indicibile barbarie e con angosciante violenza. La maggior parte della comunita’ Ebraica di Plock perse la vita nei campi di sterminio di Treblinka.
Dopo 70 anni un evento emozionante è stato organizzata ieri, 1 marzo 2011 dal comune di Plock, la Plock Sinagogue Society, Gazeta Wyborzca e dalla Fondazione BEIT Warszawa per ricordare questa Comunità Ebraica e la tragedia della Shoah in questa città. Diverse centinaia di persone hanno partecipato alla manifestazione e nella marcia con candele dal Ghetto fino ai resti del cimitero Ebraico. Tra i partecipanti  il Senatore Andrzej Celinski che è stato un'importante figura chiave della ricostruzione della Polonia nell’ epoca post-comunista e uno stretto collaboratore di Lech Walesa, il Senatore Eryk Smulewicz, il Sindaco Andrzej Nowakowski, Alon Simhayoff Attaché Culturale dell'Ambasciata d'Israele di Varsavia, il rabbino Burt Schuman di Beit Warszawa, Rabbi Pawlak della Sinagoga ortodossa di Varsavia, Roman Goralski, Arkadiusz Adamkowski,  Rafal Imbro, Michael Levi e molti altri.

L'evento è iniziato con gli inni nazionali di Israele e Polonia, in un intenso momento che rappresenta il forte legame di cooperazione ed amicizia  instaurato tra i due paesi. Poi i discorsi profondi e toccanti del sindaco Nowakowski, Rabbi Burt Schuman e Alon Simhayoff, seguiti da canti Ebraici e preghiere. La cerimonia si è conclusa davanti al monumento che ricorda le vittime della Shoah, presso l’ antico cimitero Ebraico distrutto dai nazisti.
Un momento di forte emozione è arrivato quando una signora anziana,  che ha partecipato al corteo e alla cerimonia, si e’ avvicinata ai rabbini e ha detto con lacrime negli occhi e con voce tremante: "hanno preso  mia nonna e mio nonno". Lei si e’ salvata per miracolo , era con la madre fuori città al momento dell'arrivo delle truppe naziste in Plock ed in seguito riuscì a rimanere nascosta, ma il resto della sua famiglia fu sterminata nella Shoah.
Tante le testimonianze di residenti di Plock, che ricordano i loro amici e compagni di scuola, perseguitati, affamati e uccisi solo perche’ avevano una religione diversa. Imperdonabile e indimenticabile. In Polonia il negazionismo non e’ possibile.

Michael Levi
Presidente Associazione Ebraica
BEIT Warszawa


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