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Libero Rassegna Stampa
03.03.2011 Tre parole per descrivere Hamid Karzai: corruzione, misoginia, islamismo
Commento di Souad Sbai

Testata: Libero
Data: 03 marzo 2011
Pagina: 16
Autore: Souad Sbai
Titolo: «Corrotto, misogino, amico dei talebani. Il raìs Karzai è peggio di Ben Ali e Mubarak»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 03/03/2011, a pag. 16, l'articolo di Souad Sbai dal titolo " Corrotto, misogino, amico dei talebani. Il raìs Karzai è peggio di Ben Ali e Mubarak".


Hamid Karzai             Souad Sbai

Spesso mi capita di soffermarmi a riflettere su certi processi storici e geopolitici. Nell’ultimo periodo mi è capitato molto spesso, visto il terremoto che ha colpito il Nordafrica. Alcuni raìs sono stati deposti, altri sono assediati, altri ancora non sanno quale destino li attende. Ma siamo così sicuri che questo crollo a effetto domino non abbia una matrice univoca, che decide chi far cadere e chi no? La domanda sorge dalla considerazione del fatto che a esempio il regime di Karzai, illiberale, corrotto e oppressivo verso la società e soprattutto verso le donne, non sia stato mai nemmeno sfiorato da un accenno di protesta. Perché? Eppure a Kabul vengono commesse violenze inaudite sulle donne, mentre a Tunisi o al Cairo la situazione negli ultimi dieci anni è migliorata sensibilmente. Una famiglia di trafficanti
Eppure la famiglia Karzai è invischiata nel traffico di droga e di denaro proprio come le famiglie degli altri raìs detenevano illegalmente il potere su tutto il sistema paese. C’è qualcosa che non va. Ma chiaramente non è un caso isolato. Prendiamo in considerazione Iran e Darfur. Ahmadinejad massacra il popolo, fa sparire fisicamente l’opposizione e minaccia tutto il quadrante con le sue navi da guerra. Silenzio totale. Bashir ha letteralmente sterminato una popolazione inerme, con mezzi che farebbero accapponare la pelle a chiunque. Anche qui silenzio. Senza parlare dell’Alge - ria dove sono state uccise 360.000 persone e nessun estremista è stato portato davanti al Tribunale Internazionale. A Kabul la situazione da undici anni a questa parte non solo non è migliorata, ma addirittura sta peggiorando di giorno in giorno. Karzai stringe accordi scandalosi con i talebani e lascia loro una libertà di manovra che li rende padroni della situazione; la democrazia è solo un sogno illusorio e ogni giorno l’oscu - rantismo prende sempre più piede. Perché Karzai è ancora lì? Il male assoluto è solo Gheddafi oppure erano solo Ben Ali o Mubarak? Nessuno ha osato alzare un dito contro provvedimenti clamorosamente lesivi della dignità della donna in Afghanistan, che lo stesso Karzai ha avallato; l’introduzione di un codice di famiglia in cui viene legittimato lo stupro in famiglia oppure il passaggio, che alcune Ong documentano, della gestione delle case rifugio per le donne violentate, dalle Ong appunto, a soggetti che nulla hanno a che fare con la dimensione dei diritti della persona. Cose che in Egitto o a Tunisi non sarebbero mai avvenute.
La strage delle donne afgane
Si calcola che ogni anno in Afghanistan 2300 donne muoiano suicide. Un dato che rende già da sé la drammaticità della condizione di un paese in pieno oscurantismo. Questo è un regime che merita di rimanere in piedi? Karzai è ancora un governante vicino all’Occidente oppure no? I soldi sporchi di sangue di Teheran lo hanno persuaso a tornare sui suoi passi? Probabilmente si, eppure nessuno grida alla sua deposizione immediata o ad un processo all’Aja. Mentre i nostri soldati continuano a morire in Afghanistan, la sua poltrona è ben salda, appoggiata com’è alla base di interessi su cui tutti nel mondo lucrano senza pietà. Con buona pace di chi pensava che la rivoluzione nel mondo arabo potesse aver dato il via ad un processo di eliminazione dei dittatori.

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