Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Tunisia, ritornano i leader islamici e iniziano le violenze contro ebrei e cristiani Islam tollerante ? Cronaca di Giuseppe Sarcina
Testata: Corriere della Sera Data: 19 febbraio 2011 Pagina: 13 Autore: Giuseppe Sarcina Titolo: «Prete sgozzato in Tunisia, islamici a caccia di prostitute»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 19/02/2011, a pag. 3, l'articolo di Giuseppe Sarcina dal titolo " Prete sgozzato in Tunisia, islamici a caccia di prostitute ".
Tunisia
Un salesiano polacco sgozzato e nascosto nel garage del convento. Un gruppo di integralisti islamici che prova ad appiccare il fuoco nella strada storica dei bordelli. La transizione di Tunisi verso la democrazia continua a riservare sorprese. Non era mai accaduto che un religioso venisse attaccato, mentre la prostituzione è legalizzata ed è parte indisturbata del paesaggio urbano. Don Marek Rybinski aveva 34 anni, era nato a Varsavia, ed era diventato sacerdote nel maggio 2005. Dal 2007 viveva, lavorava e pregava nella Scuola salesiana di Manouba, un borgo assolutamente tranquillo a 12 chilometri da Tunisi. La notizia è stata diffusa nel tardo pomeriggio dalla tv satellitare Al-Arabiya. All'istituto religioso sarebbe arrivata una lettera ricattatoria: o ci date i soldi o vi ammazziamo tutti. Ma ci sono particolari che impongono prudenza: Don Marek è stato trovato con la gola lacerata in una piccola rimessa all'interno dello stesso istituto. Secondo la versione diffusa dagli inquirenti, il cadavere era lì da diversi giorni. In tarda serata le prime reazioni, anche politiche. Un comunicato del ministero dell'interno tunisino ha attribuito la responsabilità dell'omicidio «a un gruppo di estremisti fascisti» . Senza evocare un movente religioso. Da Varsavia, invece, un portavoce del ministero degli Esteri non ha escluso che sia proprio quella la pista da seguire. Negli ultimi decenni il Paese ha subito lo strapotere di un regime corrotto e parassitario. Ma la convivenza tra le religioni non è mai stata messa in discussione. A Tunisi non ci sono molte chiese o sinagoghe. Nessuno, però, le ha mai toccate. Nel 2010, secondo la lista compilata dalla Congregazione per l'evangelizzazione di popoli, sono stati uccisi 23 tra vescovi, preti e missionari. Nessuno di loro in tutto il Nordafrica. Tolleranza piena anche per gli ebrei: la grande sinagoga di Djerba attira ogni anno i fedeli della Torah. Ora, però, la pace religiosa sembra a rischio. Pochi giorni fa proprio il presidente della comunità degli ebrei, Roger Bismuth, aveva messo in guardia le autorità per le scorribande e le minacce di un gruppo di salafiti (musulmani radicali). Anche la gazzarra fondamentalista contro le prostitute è considerato un inquietante segnale di allarme. La manifestazione convocata nel centro storico della città, nella Medina, si è trasformata in un attacco incendiario in rue Abdallah Guech, dove donne e ragazze vendono sesso, attività consentita e regolata dalla legge. La Gendarmeria, appoggiata addirittura da due elicotteri, ha faticato a riportare l'ordine. Certo, l'esplosione dei movimenti, dei partiti, dei giornali apre spazi anche ai fondamentalisti. Sarà quindi interessante osservare le reazioni di Rachid Gannouchi, leader del partito islamico Nda, che le stime collocano tra l'8 e il 10%, alle spalle delle formazioni laiche. Gannouchi ha sempre dichiarato di ispirarsi al modello moderato della Turchia. Ma ora bisognerà vedere se è anche in grado di isolare gli estremisti piromani.
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