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Le foibe come Katyn 18/02/2011

Cari amici di IC, anche da parte mia un augurio per questi dieci anni di attività; il vostro impegno quotidiano volto a rendere più chiara la difficile situazione israelo palestinese e la grande attenzione che riservate alla purtroppo sempre attuale problematica antisemita, vi fanno onore.
Dopo questa sentita manifestazione di affetto voglio esprimere una considerazione circa le vicende dell' esodo giuliano- dalmata e delle foibe, confidando di leggere poi il vostro pensiero. Ieri, 17 febbraio, nella mia città, Varese, ho partecipato con i miei compagni di liceo a un incontro (molto ben organizzato) riguardo all' argomento di cui ho accennato.
Sono convinto, e mi sembra un' affermazione addirittura ridicola nella sua banalità, che qualsiasi persona morta ingiustamente abbia la stessa dignità di qualsiasi altro morto innocente e abbia il diritto di essere ricordata da noi posteri ( questo è in linea di massima il messaggio che è stato trasmesso durante l' incontro suddetto); trovo però stridente il rapporto che si ha con la questione "foibe" e trovo ancor più stridente e pericoloso l' alone di malsana politica che gli gira attorno.
Ogni anno, nonostante i passi avanti verso una maggiore e sincera presa di coscienza di questa spesso dimenticata vicenda, vedo per le strade volantini di gruppi fascisteggianti,(un pugno nello stomaco) con scritto "Foibe, Istria ecc ecc ", il tutto corredato da immagini ad hoc per impietosire. Mi indigno di fronte a queste posizioni che prendono per i capelli e sventolano come bandiera centinaia di morti. cordialmente,
Nicolò Edoardo Migliavacca

L'Italia, nel clima consociativo del dopoguerra, non ha mai fatto i conti con gli argomenti che potevano dare fastidio al partito comunista, Foibe in primis. Per questo se ne discute, con ipocrisia ancora oggi. Pensi alla strage di Katyn.
Cordialmente,
IC redazione


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