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Ugo Volli
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Quel che è mio è mio, e per questo anche quel che è tuo è mio 14/02/2011

Quel che è mio è mio, e per questo anche quel che è tuo è mio


Khalid Amayreh

Cari amici,
come sapete c'è Eurabia che è bellissima, ma solo quando significa che l'Europa si piega ai giusti interessi, alla fede, al costume, alle opinioni arabe, non viceversa. Per questa ragione, oltre che per la sua intrinseca santità, non possiamo che stare dalla parte della Fratellanza Musulmana quando polemizza con un'esponente dell'Eurabia sbagliata, quella per fortuna minoritaria, che introduce pensieri europei a inquinare il corpo della visione del mondo islamico. Il colpevole di questo inquinamento si chiama Abdul Hadi Palazzi, non sarà molto popolare, ma su Wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/Abdul_Hadi_Palazzi) figura come segretario generale dell'Italian Muslim Assembly e anche Khalifah (o Califfo, in italiano) per l'Europa dell'ordine Qadiri Sufi.  Di quel che pensa lui non voglio discutere qui, perché la Fratellanza dice che è sbagliato. Sappiate solo che è fondatore e co-presidente di un'associazione di amicizia israelo-musulmana, che il Palazzi osa riferire addirittura al pensiero di Maometto.

Strano, eh? Be', lasciamo perdere e leggiamo invece la giusta e sacrosanta reazione della fratellanza musulmana che sull'onda della recente gloriosa rivoluzione gestita in sintonia col presidente americano Obama ha preso ad occuparsi di tutto il mondo. Si tratta di un testo pubblicato dal giornalista Khalid Amayreh, che ha anche il merito di essere palestinese, sul sito della fratellanza, riportato qui (http://globalmbreport.org/?p=3309) e che vi prego di leggere con attenzione, perché stabilisce con straordinaria acribia le verità storiche ignorate dal Palazzi. Scrive dunque Amayerh:

"Nella sua difesa del nazismo ebraico praticato dai coloni ebrei, Palazzi procede da un falso, cioè dall'idea che gli ebrei attuali siano i discendenti degli antichi figli di Israele. In effetti, non ci sono prove credibili che gli askenaziti bianchi di oggi discendano dagli antichi Israeliti. In effetti, la vasta maggioranza degli ebrei attuali, specialmente quelli europei, non ha alcun rapporto biologico e neppure religioso con gli antichi figli di Israele. Possono essere ebrei in una certa maniera superficiale, ma certamente non sono israeliti. Alcuni circoli sionisti hanno ripetutamente cercato di taroccare dei test genetici per cercare di dimostrare con le buone o con le cattive che gli immigranti russi hanno gli stessi geni degli immigranti iracheni o del medio oriente [...] Ma le grandi bugie sono grandi bugie ed è facile riconoscerle quando le si sente dire. Il santo Corano parla molto dei figli di Israele e degli ebrei. Ma non li mette mai in una sola categoria perché vi sono sempre buoni ebrei e cattivi ebrei. Mosè è considerato come un  profeta musulmano e i suoi veri seguaci sono perciò considerati musulmani. Questa è la ragione per cui i veri musulmani sono gli autentici eredi di Mosè e dei figli di Israele, non i falsificatori della Torah e dei dieci comandamenti che hanno creato una messinscena al poeto di Dio. Infatti, come potrebbero questi criminali sionisti, che rivendicano e praticano ogni concepibile forma di immoralità e di vizio, dalla sodomia all'assassinio di massa essere i veri eredi di Mosè, Aronne, Giacobbe e i profeti?"

Già, come potrebbero.  Ha proprio ragione Khalid Amayreh, col suo impeccabile ragionamento. Gli ebrei non sono i veri ebrei, quelli sono i musulmani. Non essendo i veri ebrei, gli ebrei non sono altro che peccatori, e quindi vanno annientati. Altro che i buonismi di Palazzi: il Khalifah è stato fatto nero, come si dice qui in italia. Basta con le bugie, rimettiamo le cose a posto: quel che è mio e mio, dato che io sono buono; e anche quel che è tuo è mio, perché tu sei cattivo. Evviva la giustizia dei veri maomettani.

Ugo Volli


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