e-mail inviata al Corriere della Sera:
Vorrei porre qualche domanda a Roberto Tottoli (Corriere della Sera, mercoledì 9 febbraio) che, conoscendo la storia, ci mette in guardia dal ripetere gli errori del passato:
"Forse basterebbe andare indietro a vent'anni" ammonisce "per capire che cosa non si deve fare" e cioè fermare l'ascesa al potere dei Fratelli musulmani, come è stato fatto in Algeria, dove "Quel che ne è seguito sono stati anni di terrorismo [...], decine di migliaia di morti."
E dunque, sostiene Tottoli, se i Fratelli Musulmani vinceranno le elezioni sarà bene non ostacolarli, accettare il risultato e metterli alla prova. La domanda che desidero porre è: la memoria storica di Tottoli riesce a risalire di un'altra decina di anni? Perché trent'anni fa, all'incirca, è accaduto che l'integralismo islamico abbia già avuto modo, non essendo stato contrastato, di essere messo alla prova: in Iran, per la precisione.
E quel che ne è seguito sono stati decenni di terrore, e i morti temo siano da contare con un'unità di misura superiore a quella delle decine di migliaia. Gli errori del passato da evitare, secondo Roberto Tottoli, cadono in prescrizione dopo i vent'anni?
Aggiunge poi, il signor Tottoli, che "Metterli alla prova vorrà dire chiamarli a responsabilità politiche che imporranno scelte, pragmatismo e metteranno allo scoperto slogan facili e la loro reale consistenza": non scatenano, queste parole, una sgradevole sensazione di dejà vu? Non le avevamo sentite per Hamas qualche anno fa? Non le avevamo sentite, ancora prima, per il partito nazionalsocialista un'ottantina di anni fa?
Roberto Tottoli ha presente il modo in cui le due suddette organizzazioni, sorelle di sangue dei Fratelli Musulmani, hanno assunto le loro responsabilità politiche?
E ancora una cosa: secondo Roberto Tottoli "L'ondata di proteste è parsa a tutti il segno di una società giovane che sembra finalmente cresciuta a principi di partecipazione non violenta e democratica." La frase andrebbe però così completata: l'ondata di proteste è parsa eccetera a tutti coloro che preferiscono ignorare che secondo un sondaggio Pew del giugno 2010, fatto quando l'Egitto era ancora "tranquillo",
il 59% degli Egiziani appoggiavano i fondamentalisti islamici e solo
il 27% appoggiava i modernizzatori.
Il 50% appoggia Hamas.
Il 30% appoggia Hezbollah.
Il 20% appoggia Al Qaida.
Oltre il 95% vorrebbe vedere aumentata l'influenza islamica nella vita politica fino a farla divenire predominante.
L'82% degli Egiziani è in favore dell'esecuzione per lapidazione delle adultere, il 77% è favorevole alle fustigazioni di piazza e al taglio di mani e piedi per i ladri. L'84% è completamente favorevole all'esecuzione della condanna a morte per chi abbandoni l'Islam.
Il signor Tottoli ha provveduto a informarsi su questa realtà prima di salire in cattedra per impartirci lezioncine sugli errori da evitare?
Saluti
Emanuel Segre Amar
P.S.: Immagino che Roberto Tottoli potrebbe obiettare che i Fratelli Musulmani e i seguaci di Khomeini sono due formazioni diverse, ma si tratta di obiezione molto debole, dato che identici sono sia gli obiettivi che i metodi. In particolare va osservato che, oggi come allora, chi aveva espresso nel proprio passato idee che facevano perfettamente capire come si sarebbe comportato una volta arrivato al potere, nel momento che precede l’ascesa al controllo della nazione ha deliberatamente assunto toni volti a tranquillizzare la popolazione. Faremmo bene a ricordarlo, se vogliamo evitare di ripetere gli errori del passato.