Il Touring Club Italiano respinge le accuse per la descrizione ambigua di Yad Vashem L'unica conclusione possibile è la modifica della frase incriminata
Testata: ANSA Data: 31 gennaio 2011 Pagina: 1 Autore: La redazione di Ansa Titolo: «Shoah, Iseppi: Touring Club Italiano mai filo-negazionista. 'Polemica offensiva e preconcetta su guida Israele e Territori'»
Riportiamo il lancio ANSA dal titolo " Shoah, Iseppi: Touring Club Italiano mai filo-negazionista. 'Polemica offensiva e preconcetta su guida Israele e Territori' ".
Franco Iseppi, Touring Club Italiano
Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano cerca maldestramente di difendere la frase contenuta nella guida di Israele e del Territori su Yad Vashem, che 'racconta la storia della Shoah dal punto di vista degli ebrei', una traduzione infelice e ambigua. (http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=4&sez=120&id=38319). Esistono altri 'punti di vista' sulla Shoà? Quello dei negazionisti, per esempio, basato sulla menzogna. Nessuno accusa il Touring Club di negazionismo, solo controllare meglio ciò che viene pubblicato sulle guide eviterebbe equivoci come questo. Yad Vashem, Memoriale della Shoà di Gerusalemme, racconta l'unico punto di vista corretto per il genocidio degli ebrei, quello delle vittime. La traduzione scelta dal Touring Club per descrivere Yad Vashem è ambigua, l'unica soluzione è modificarla. Ecco il pezzo Ansa:
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Nessuna posizione filo-negazionista della Shoah da parte del Touring Club Italiano. Franco Iseppi, presidente dell'associazione, replica così alla polemica nata su alcuni quotidiani a proposito di una frase riferita al Museo dell'Olocausto contenuta nella guida relativa a Israele e ai Territori Palestinesi, edita dal Touring Club Italiano. «Tutto nasce da una lettera, evidentemente faziosa e preconcetta, che censura duramente la frase riferita all'Holocaust History Museum che racconta la storia della Shoah dal punto di vista degli ebrei. Quella frase - precisa Iseppi in una nota - è la traduzione letterale di una breve descrizione, in lingua inglese, che recita testualmente 'from the Jewish point of view', contenuta nel sito ufficiale del museo, in quello della Jewish Federation e in quello della Municipalità di Gerusalemme». «Con queste parole - aggiunge il presidente del Touring - si intende spiegare la natura 'interattiva' del museo che pone il visitatore nell'ottica della vittima per vivere più intensamente e più vicino al vero (per quanto possa mai essere possibile) la disumana esperienza vissuta da milioni di persone. La redazione della guida ha sottointeso e dato per scontata la spiegazione dell'interattività (da qui il 'punto di vista'), ma l'interpretazione che ne è stata data da diversi organi di stampa è fuorviante ed offensiva nei confronti di un'Associazione che da sempre ha manifestato attenzione e sensibilità al dramma della Shoah, un tragico capitolo della storia dell'umanità intera». Iseppi sottolinea d'altra parte che, «sempre nella descrizione dello Yad Vashem e del nuovo Holocaust History Museum, la Guida Touring riporta le seguenti frasi: 'Progettato nel 1953 a memoria dei sei milioni di ebrei sterminati dai nazisti...'. E ancora, poco più avanti '...sono incisi nella roccia i nomi di cinquemila comunità ebraiche di ventidue Paesi annientate dai nazistì ».
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